Giustizia, no alla responsabilità diretta per i magistrati, ma aumentano le sanzioni

Redazione

Si amplia l'area su cui può far leva chi è vittima del "cattivo uso del potere giudiziario".

La soglia dell'azione di rivalsa verso un magistrato sarà alzata fino alla metà del suo stipendio, mentre attualmente è fissata al massimo a un terzo, salvo casi di dolo. E' quanto si legge nelle linee guida della riforma della giustizia, pubblicate sul sito del dicastero di via Arenula.

 

"Un corretto funzionamento della responsabilità civile dei magistrati - si legge nel sito del ministero della Giustizia - costituisce un fondamentale strumento per la tutela dei cittadini ed un necessario corollario all'indipendenza ed all'autonomia della magistratura".

 

L'intenzione del ministro della Giustizia è quello di superare in questo modo "il meccanismo previsto dalla legge Vassalli, adottato in esito al referendum abrogativo del 1987", che ha funzionato "in modo assolutamente limitato", in quanto "la legge prevede una serie di limitazioni per il ricorrente che, di fatto, finiscono per impedire l'accesso a questo tipo di rimedio e rendono poi aleatoria la concreta rivalsa sul magistrato ritenuto eventualmente responsabile. Si tratta, quindi, d'intervenire per rendere effettivo questo strumento".

 

Inoltre, "un'ulteriore esigenza di intervento è rappresentata dalle pronunce della Corte Europea di Giustizia, che sollecita una maggiore effettività nelle procedure previste per il riconoscimento delle responsabilità conseguenti alla errata applicazione del diritto comunitario da parte del giudice".

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