Il Senato approva il ddl Boschi con 183 "sì"
Renzi: "Nessuno potrà più fermare il cambiamento". E' la fine del bicameralismo perfetto, M5s, Sel Gruppo Misto abbandonano l'Aula.
E' il giorno delle riforme. Palazzo Madama ha dato il via libera al ddl Boschi che disegna il nuovo Senato e modifica il "Titolo V" della Costituzione. Si tratta solo del primo passaggio, visto che occorreranno almeno altre tre letture tra Camera, sempre che non intervengano modifiche.
"Ci vorrà tempo, sarà difficile, ci saranno intoppi. Ma nessuno potrà più fermare il cambiamento iniziato oggi". Lo scrive Matteo Renzi su Twitter.
Il premier nel pomeriggio dovrebbe presiedere l'ultimo Consiglio dei ministri prima delle ferie, iniziate già ieri per i deputati e che oggi dovrebbero prendere il via anche per i senatori. Poi tra fine mese e inizio di settembre la ripresa in pieno dell'attività di governo e politico-parlamentare.
Ha abbandonato l'Aula del Senato prima del voto il Movimento 5 Stelle, in segno di protesta, insieme a Sinistra ecologia e libertà e al Gruppo misto. I grillini lo fanno con una fila ordinata di tutti i senatori che, in silenzio, hanno seguito il capogruppo Vito Petrocelli, che era appena intervenuto nell'emiciclo: "Il Movimento 5 Stelle questo governo l'ha già sfiduciato e lo sfiducia anche oggi", ha detto Petrocelli dopo aver denunciato che Renzi "ha fallito". "Ma chi l'ha visto il confronto? In quest'Aula abbiamo visto un ministro che twitta e rivolge sorrisi verso i banchi di Forza Italia", ha anche detto Petrocelli dopo aver spiegato di non volersi rivolgere né al governo né a Renzi ma agli italiani e di aver consegnato le "centinaia di mail che sono arrivate a tutti i senatori" M5S e che contengono "gli emendamenti che gli italiani" avrebbero voluto inserire nella riforma.
Si sono astenuti dal voto anche cinque dissidenti del Partito democratico guidati da Felice Casson e Vanino Chiti: "Di sicuro oggi non votiamo sì", avevano annunciato prima della seduta parlamentare. Insieme a loro anche la senatrice Lucrezia Ricchiuti e Corradino Mineo che ha comunque rigettato la definizione "sciacalli" affibbiata loro da chi aveva condannato la loro opposizione al ddl. "Chi ha criticato il testo di riforma non ha inteso frenare il governo né affossare il superamento del bicameralismo", ha spiegato Mineo.
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