In Turchia vince Erdogan, primo presidente a suffragio diretto
Vittoria del "Sultano" con quasi il 52 per cento dei voti ma l'atteso plebiscito non c'è stato.
I risultati pressoché definitivi confermano la vittoria del premier uscente Recep Tayyip Erdogan nelle presidenziali di ieri in Turchia, le prime a suffragio universale diretto. Non è stato tuttavia un vero e proprio trionfo: con lo spoglio delle schede quasi completato per intero, Erdogan è dato al 51,74 per cento. Il principale rivale di Erdogan al voto, Ekmeleddin Ihsanoglu, ex numero uno dell'Organizzazione della cooperazione islamica e candidato alle presidenziali del Chp e dell'Mhp, ha conquistato il 38,5 per cento delle preferenze, mentre il leader curdo dell'Hdp - stando a quanto riporta il giornale Hurriyet - si è fermato al 9,8 per cento. L'affluenza alle urne è stata pari al 73,68 per cento: un dato piuttosto elevato, ma con un drastico calo rispetto alle amministrative dello scorso marzo, quando la partecipazione fu invece dell'89 per cento.
Erdogan, dopo la vittoria al primo turno delle elezioni presidenziali turche, diventa a 60 anni il primo capo di Stato della Turchia eletto a suffragio universale e inizia formalmente oggi la ricerca di un nuovo premier per il paese. In un discorso pronunciato ieri sera ad Ankara, Erdogan ha promesso una "nuova era" per la Turchia e, sottolinea l'agenzia di stampa Dpa, ha invitato la popolazione a mettere da parte le divisioni etniche e religiose.
Il nuovo presidente si insedierà il prossimo 28 agosto e non è un mistero il fatto che voglia trasformare il paese in una repubblica presidenziale nel mezzo dei timori per una deriva autoritaria espressi dall'opposizione. In base alla Costituzione, Erdogan dovrà dimettersi dall'incarico nell'Akp, il partito islamico Giustizia e sviluppo al potere, i cui vertici dovrebbero presto riunirsi per scegliere il nuovo leader e il nuovo premier in attesa delle elezioni parlamentari
del prossimo anno.
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