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L'inflazione cala dello 0,1 per cento a luglio: è ai minimi dal 2009

Redazione

Diminuiscono i prezzi di frutta e verdura fresca, di energia elettrica e gas. Dieci città in deflazione.

L'inflazione scende allo 0,1 per cento su base tendenziale a luglio dallo 0,3 per cento di giugno. La stima definitiva dell'Istat conferma il dato preliminare e segna il terzo calo consecutivo del costo della vita. Si tratta del dato più basso da agosto 2009. Su base mensile i prezzi al consumo diminuiscono dello 0,1 per cento. Secondo l'istituto di statistica, "il rallentamento dell'inflazione è principalmente imputabile all'ampliarsi della flessione dei prezzi degli energetici regolamentati", mentre "il contributo di altri raggruppamenti di prodotto è marginale".

 

L’"inflazione di fondo", al netto dei beni energetici e degli alimentari non lavorati (la cui flessione si stabilizza a -2,9 per cento), spiega l’Istat, scende allo 0,6 per cento (dallo 0,7 di giugno); al netto dei soli beni energetici si porta allo 0,3 per cento (da +0,5 per cento del mese precedente). Il calo mensile dell’indice generale è da attribuire principalmente ai ribassi dei prezzi della Frutta fresca (-9,0 per cento) e dei vegetali freschi (-3,8 per cento), su cui incidono fattori di natura stagionale e dei prezzi degli energetici regolamentati (-3,1 per cento); a contenere questo calo sono i rialzi mensili dei prezzi degli energetici non regolamentati (+0,8 per cento) e dei servizi relativi ai trasporti (+1,5 per cento), anch’essi influenzati da fattori stagionali.

 

La deflazione è già realtà in dieci grandi città italiane. Sono sei i capoluoghi di regione e quattro i grandi Comuni dove i prezzi su base annua rilevati dall'Istat risultano in calo su base tendenziale. In particolare, il costo della vita scende dello 0,4 per cento a Torino, dello 0,3 a Bari e Firenze, dello 0,2 a Roma e Trieste e dello 0,1 a Potenza.

 

Per quanto riguarda i centri con più di 150 mila abitanti non capoluoghi di regione, Livorno registra una flessione su base annua dei prezzi dello 0,7 per cento (più ampia di quella rilevata a giugno quando era pari a -0,5 per cento) mentre Verona segna, per la seconda volta consecutiva, un calo tendenziale dello 0,5 per cento. In diminuzione su base annua anche i prezzi a Reggio nell'Emilia e Ravenna (per entrambe -0,1 per cento).

 

Per quanto riguarda i capoluoghi delle regioni e delle province autonome, Bolzano (+1,1 per cento) è invece la città in cui i prezzi registrano gli incrementi tendenziali più elevati. Seguono Cagliari (+0,8 per cento), Palermo, L'Aquila e Aosta (per tutte +0,6 per cento). A Genova e Milano i prezzi sono fermi rispetto a luglio 2013. Tra i grandi comuni, il tasso di inflazione più elevato interessa Messina (+1,1 per cento).

 

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