Renzi tra tagli e fondi Ue da spendere: "Non lasceremo l'Italia ai gufi"
A Milano per una visita ai cantieri dell'Expo il presidente del Consiglio punta su una migliore gestione delle risorse e un nuovo statuto dei lavoratori
"Non lasceremo il futuro ai gufi e a chi spera nel fallimento del Paese", Matteo Renzi, oggi a Milano per visitare i cantieri di Expo 2015, continua a dimostrarsi fiducioso sul futuro dell'Italia e a buttare acqua sul fuoco delle polemiche e critiche all'operato del governo. "L'Expo sarà dal 1 maggio del 2015, sono pronto a scommetterci, una delle chiavi di ripartenza straordinaria del nostro Paese", sottolinea il presidente del Consiglio che vede nel mega evento meneghino una possibilità di rilancio sia dell'economia del capoluogo lombardo, alla luce di 5 milioni di biglietti già venduti, sia per il made in Italy che grazie all'Expo acquisterebbe ulteriore esposizione.
Renzi, che ieri ha incontrato Mario Draghi, affronta anche il problema fondi Ue dopo il richiamo di quest'ultima all'Italia: "I fondi europei negli ultimi anni e decenni il nostro paese li ha spesi peggio di come avrebbe dovuto" è per questo che "spenderli meglio è un obiettivo di questo governo, ad esempio da Palazzo Chigi si è cominciato a togliere alle Regioni fondi Ue che non spendono e a metterli sulle scuole". Il problema per il premier sarebbe non averli e come sottolineato da Delrio "quei 40 miliardi di fondi Ue dell'accordo di partenariato ancora da stipulare rappresentano oggi semmai l'opportunità di spenderli tutti fino all'ultimo centesimo e non il rischio di perderli".
Abbiamo bisogno di creare posti di lavoro e faremo di tutti perché questo avvenga riscrivendo tutti insieme nella delega lo statuto dei lavoratori, che ha bisogno di futuro e non solo di racconti del passato". Matteo Renzi cerca di andare oltre le polemiche sul'articolo 18, "discussione ideologica" che deve cambiare e adeguarsi ai tempi.
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