Salvare il junk food
McDonald’s ha una crisi cinese, e pure la Coca non se la passa bene
L’ultima è stata la svastica. A Morehead City, nel North Carolina, una signora ha aperto un hamburger di pollo comprato da McDonald’s per aggiungere la maionese, e all’interno della pagnotta ha trovato una svastica disegnata con il burro. La signora, che ha anche un nonno veterano di guerra, si è comprensibilmente offesa, ha fotografato il panino e ha diffuso la notizia su internet. McDonald’s si è scusata e ha licenziato il dipendente nostalgico, ma la foto della svastica imburrata era già dappertutto. Non è il primo problema di svastiche disegnate nel cibo servito da Mc, e di questi tempi non è il più pressante. McDonald’s è caduta in uno scandalo gigantesco a luglio, quando si è scoperto che l’azienda americana che rifornisce di carne i fast food di tutta la Cina vendeva cibo avariato. Le vendite sono crollate, alcuni McDonald’s di Pechino si sono trovati a vendere solo patatine e Coca-Cola. I ricavi ne hanno risentito pesantemente, a luglio le vendite sono crollate del 2,5 per cento a livello mondiale, dall’inizio dell’anno la quotazione di McDonald’s è calata notevolmente, ma la crisi è più diffusa.
Secondo il giornale online Quarz, le odiate bevande gassate e zuccherine sono sempre meno bevute nel mondo, i guadagni di Coca-Cola e Pepsi sono in calo, e tutto il comparto del junk food smentisce l’adagio per cui “con la crisi la gente non mangia più cibo fresco ma va da McDonald’s”. C’è un problema di millennials, che non hanno smesso di amare i fast food ma hanno trovato sostituti più al passo con lo spirito del tempo come Chipotle, biologico e politicamente corretto a tal punto che anche la first lady Michelle Obama e il suo orto domestico approverebbero, e c’è un problema di messaggio. A forza di dire che il Big Mac uccide ci si dimentica che sì, frutta e verdura fanno bene, ma ogni tanto a trasgredire non si commette (per ora) reato.
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