Un pashmerga curdo in cima alla diga di Mosul (foto Ap)

La diga di Mosul torna in mano curda

Redazione

Lo Stato islamico perde il controllo anche di tre cittadine sulla piana di Ninive.

Il califfato fa il primo passo indietro, le controffensiva dei Peshmerga, aiutati dai raid aerei americani, hanno ottenuto i primi risultati di rilievo e sono riusciti ad arrestare, almeno temporaneamente l'avanzata dell'Is. La diga sul Tigri, 60 chilometri a nord di Mosul che fornisce acqua ed elettricità a tutta la piana di Ninive, è tornata ad essere di nuovo sotto il controllo curdo, come annunciato ieri sera dall'agenzia irachena Nina.

 

Un successo strategico importante che segna la prima sconfitta di rilievo dei jihadisti. La riconquista della diga, conquistata dai terroristi islamici il 7 agosto scorso, permette infatti l'approvvigionamento idrico ed elettrico della popolazione.

 

Il buon esito della prima missione americana in terra irachena segna "un primo e importante successo contro gli estremisti islamici", ha scritto in una nota il Comando centrale militare americano. La portavoce del Consiglio nazionale per la Sicurezza statunitense, Caitlin Hayden, ha inoltre sottolineato come l'intervento armato "è coerente con le direttive di Obama per proteggere il personale Usa e le strutture in Iraq, in quanto la presa della diga potrebbe minacciare la vita di un largo numero di civili e personale diplomatico all’ambasciata di Baghdad”.

 

Il Pentagono ha inoltre reso noto che i raid aerei hanno danneggiato o distrutto dieci vettori blindati, sette Humvees, due veicoli armati e un checkpoint dell’Is. I bombardamenti hanno provocato diverse perdite tra i jihadisti, come riporta l'agenzia Nina, mentre le cittadine di Tel Skuf, Ashrafia e Batnaya, secondo Al Jazira, dovrebbero essere ritornate in mano curda.

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