Ogni ipotesi di tregua definitiva è saltata. Hamas lancia razzi poi denuncia
Fallita la trattativa con i palestinesi in Egitto. Secondo Haaretz la delegazione israeliana sta lasciando il Cairo. Netanyahu: "Hanno violato il cessate il fuoco".
Ezzat al-Rishq, esponente di spicco di Hamas e membro della delegazion palestinese al Cairo ha dichiarato che ogni ipotesi di trovare un'intesa per una tregua duratura a Gaza è "svanita", dopo la ripresa dei raid aerei.
Il governo israeliano e Hamas avevano accettato ieri sera l'estensione di 24 ore della tregua ma tre razzi sono stati lanciati da Hamas in direzione di Israele, colpendo l'area disabitata di Be'er Sheva. Secondo il quotidiano Haaretz, le sirene che di solito allertano la popolazione civile in caso di attacco, non hanno suonato. Le forze di sicurezza israeliane hanno ricevuto l'ordine di riospondere alla violazione della tregua. Sempre secondo Haaretz la delegazione israeliana impegnata al Cairo per trovare un'intesa circa il prolungamento del cessate il fuoco ha ricevuto l'ordine di rientrare in patria.
Il ministro dell'Economia israeliano, Naftali Bennett, dopo il lancio dei razzi di Hamas, aveva commentato: "Quando vuoi far male ai terroristi, li sconfiggi; quando dialoghi con loro ottieni solo ancora più terrore". Il ministro ha poi confidato in una "dura risposta" da parte di Israele. "Evidentemente Hamas crede di poter ottenere di più lanciando missili", ha detto. "Ma prima o poi sconfiggeremo Hamas".
Domenica sera i rappresentanti delle fazioni palestinesi e del governo di Tel Aviv avevano ripreso i colloqui indiretti mediati dal Cairo. A rendere le trattative complesse, secondo Sky News Arabia, sarebbe stata la richiesta di Israele di disarmare la Striscia di Gaza. "Le armi della resistenza palestinese non sono oggetto di trattativa", ha ribadito nelle scorse ore il dirigente di Hamas Khalil al Haya.
La proposta palestinese presentata al tavolo delle trattativa al Cairo prevedeva una "graduale" abolizione dell'embargo israeliano sulla Striscia di Gaza, l'espansione delle zone di pesca, la garanzia di nuovi aiuti umanitari e l'organizzazione di una conferenza internazionale sulla Striscia. Le fazioni palestinesi insistevano inoltre sulla realizzazione di un porto e di un aeroporto e sull'abolizione totale dell'embargo. Ieri sera, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, a poche ore dallo scadere del cessate il fuoco fissato a mezzanotte, aveva sottolineato che Israele era "preparato per ogni scenario".
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