Mario Balotelli (foto LaPresse)

Balotelli ai saluti. Addio Milan pronto alla firma con il Liverpool

Redazione

Finisce una storia duranta un anno e mezzo che probabilmente non rimpiangerà nessuno. Ha vinto Berlusconi, l'attaccante ritorna in Premier League, i rossoneri incassano 20 milioni e si preparano agli ultimi colpi.

Quello che poteva (o doveva succedere) è successo, ed è storia di un addio annunciato, sulla bocca di tutti e sul taccuino di molti. Le strade di Mario Balotelli e del Milan si separano. Super Mario lascerà Milano e si accasa a Liverpool, abbandonando le strisce nere per il rosso pieno della formazione inglese. L'accordo tra il club della famiglia Berlusconi e i Reds si è trovato a 16 milioni di sterline, circa 20 milioni di euro, quello con l'entourage del giocatore a circa sei milioni di euro netti annui.

 

Il passo d'addio in mattinata quando intorno alle 9.30 MilanChannel dà l'annuncio: "E' in corso una trattativa con il Liverpool per la cessione a titolo definitivo di Mario Balotelli". La partenza dell'attaccante era nell'aria da tempo, da ancor prima del fallimentare Mondiale brasiliano. La dirigenza, Galliani escluso, sopportava ormai a stento gli eccessi comportamentali del numero 45, i suoi sbalzi d'umore e di prestazioni avevano iniziato a indispettire non solo il presidente Silvio Berlusconi, ma anche buona parte dello spogliatoio. Poi il gol all'Inghilterra, l'illusione di un maggior sacrificio per aiutare la squadra, infine le due partite incolori contro Costa Rica e Uruguay, il Cav. che ironico, ma nemmeno troppo: "altro che Italia, il Mondiale l'ho perso io, perché stavo vendendo Balotelli a una squadra inglese per svariati milioni, ma dopo questo Mondiale chi me lo compra più?". Addio immediato? Nemmeno per sogno. Pippo Inzaghi che prova a mediare, che cerca di rilanciare l'attaccante, costruirgli una squadra attorno, che infine getta la spugna: avallo tecnico, via alla cessione al miglior offerente.

 

Balo se ne va, saluta i compagni, li ringrazia, si appresta a ritornare al di là della Manica dopo un anno e mezzo, 54 presenze e 30 gol tra campionato e coppe. Balo se ne va e lascia la squadra per cui tifa e che non ha mai rinnegato nemmeno ai tempi dell'Inter. Ma poco importa a tifosi e società, perché la maglia la si deve onorare soprattutto in campo e se mancano le motivazioni e lo spirito di sacrificio un calciatore vale un altro e non servono a nulla fede e capacità di colpire un pallone. Lo attenderà la Premier, campionato "più adatto alle mie caratteristiche", come dichiarato molto spesso dall'attaccante. Balo se ne va e sarà addio che dispiace a tutti ma non fa perdere il sonno a nessuno, perché Super Mario ha colpi di classe, è campione in prospettiva, ma ha anche l'abilità di fare terra bruciata attorno a sé, di rendere incandescenti gli spogliatoi, di far ammattire gli allenatori.

 

Intanto il Milan intasca i 20 milioni e inizia a guardarsi a attorno, contento, almeno per quanto riguarda la presidenza, di essersi levato un peso dallo stomaco e soprattutto dal bilancio. Gli occhi sono puntati a ovest, in Portogallo, su di un giocatore di 27 anni, simile a Super Mario per caratteristiche e fisico, ma, a quanto dicono, disposto al sacrificio e gran faticatore: Jackson Martinez. Il colombiano attaccante del Porto verrebbe di corsa a Milano. I suoi procuratori lo sanno, come lo sa la dirigenza del club lusitano che però non ha mai fatto sconti: 25 milioni il costo del cartellino.

 

Ma c'è dell'altro nel pentolone del mercato estivo rossonero. In primis Alessio Cerci, esterno del Torino, e Adrien Rabiot, centrocampista del Paris Saint Germain per rinforzare il reparto esterni e quello di centrocampo. E poi una possibile sorpresa anch'essa legata a Balo o meglio al suo sostituto. E' ancora una mera ipotesi, una suggestione, un sussurro, ma che ha trovato già credito in Francia sulle pagine dell'Equipe e che potrebbe essere in linea con il metodo Galliani del fai parlare tanto, smentisci, infine stupisci. Una suggestione che si pronuncia Radamel Falcao, che costa, ma che pur di lasciare il Principato sarebbe disposto a tutto.

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