Un'immagine del convoglio umanitario russo che si dirige verso Lugansk, dopo aver superato la frontiera con l'Ucraina (Foto Ap)

Usa, Nato e Ue: "La Russia ha violato la frontiera ucraina"

Redazione

Per Kiev è un'invasione diretta: "Il convoglio umanitario non è stato autorizzato a varcare il confine".

Il Pentagono ha detto alla Russia di ritirare "immediatamente" il convoglio umanitario giunto a Lougansk, in Ucraina, pena nuove sanzioni. L'invio dei camion "costituisce una violazione della sovranità e dell'integrità territoriale del paese" da parte della Russia, ha affermato John Kirby, portavoce del Pentagono.

 

Anche la Nato condanna il movimento del convoglio umanitario russo in territorio ucraino. Il segretario generale Anders Fogh Rasmussen si è infatti schierato contro l'entrata in Ucraina del "cosidetto convoglio umanitario", senza il consenso di Kiev o il coinvolgimento del Comitato internazionale della Croce rossa. "Si tratta di una palese violazione degli impegni internazionali della Russia", ha dichiarato Rasmussen in un comunicato.

 

"Ciò può solo aggravare la crisi nella regione, crisi che la Russia ha creato e sta continuando ad alimentare", ha aggiunto. L'incidente solleva, secondo il segretario generale, "interrogativi sul fatto che il vero scopo del convoglio di aiuti sia quello di
sostenere i civili o piuttosto quello di fornire armi ai separatisti". Gli sviluppi della questione coincidono con una "grande escalation nel coinvolgimento militare russo in Ucraina orientale. La Nato - ha aggiunto Rasmussen - ha registrato una allarmante concentrazione di forze di terra e aeree russe in prossimità dell'Ucraina".

 

Per l'Unione europea "questa è una chiara violazione delle frontiere ucraine. Condanniamo la decisione russa di entrare con i convogli umanitari in territorio ucraino, senza la scorta del Comitato internazionale della Croce Rossa o il consenso delle autorità ucraine", ha dichiarato Sebastien Brabant, portavoce dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Catherine Ashton.

 

Alcune decine di camion con gli aiuti russi diretti ai civili di Luhansk hanno passato il confine in corrispondenza del varco di Izvaryne controllato dai separatisti e sono entrati in territorio ucraino. Non sono scortati da personale della Croce rossa internazionale, che ha rinunciato alla missione richiesta da Kiev per mancanza di garanzie di sicurezza, ma da unità separatiste. "Il convoglio di aiuti russi sta dirigendosi in Ucraina, ma non lo stiamo scortandolo a causa della volatilità della situazione", ha scritto la Croce rossa. Lo sconfinamento di "90 camion" del convoglio di aiuti umanitari russi equivale ad una "invasione diretta" del territorio ucraino. Lo sostiene il capo del servizio di sicurezza di Kiev, Valentyn Nalivaychenko. "Sono passati senza autorizzazione o partecipazione della Croce Rossa internazionale o delle guardie di frontiera ucraine", ha aggiunto il portavoce militare Andriy Lysenko. Il governo ucraino non ha autorizzato l'ingresso dei camion fermi da una settimana alla frontiera, spiega una fonte del governo citata da Interfax Ukraine. Nei giorni scorsi le autorità ucraine avevano spiegato che l'ingresso non autorizzato del convoglio sarebbe stato considerato come una aggressione.

 

"La parte russa ha deciso di agire, tutte le scuse per far slittare la consegna degli aiuti si sono esaurite", recita una dichiarazione del ministero degli esteri russo che sembra confermare la decisione unilaterale di Mosca di far partire i mezzi. Un portavoce del Cremlino ha precisato che il presidente Putin è stato informato del movimento della colonna di camion in direzione di Luhansk, la città in cui sono concentrati, intensi, i combattimenti fra forze separatiste e forze di Kiev. "Non è stato effettuato un inventario completo degli aiuti e non abbiamo avuto garanzie di sicurezza dai separatisti", ha spiegato il portavoce della Croce rossa ucraina Viktor Sherbanuk, citato dal Kiev Post. Solo 34 camion sono stati ispezionati, ha aggiunto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale Andriy Lysenko. A confermare il clima di tensione, il ministero degli esteri russo ha ammonito l'Ucraina dal lanciare "qualsiasi tentativo di sabotare questa missione umanitaria preparata da tempo in totale trasparenza e cooperazione con la parte ucraina e la Croce rossa".

 

Intanto in Russia, nella regione di Sverdlovsk, sugli Urali, sono entrati in vigore i divieti di vendita di bourbon americani. Tutte le bottiglie sono state ritirate dagli esercizi commerciali della zona dopo la decisione del dipartimento locale dell'agenzia russa per la sicurezza dei consumatori, Rospotrebnadzor, che aveva rilevato violazioni nelle norme sull'etichettatura dei prodotti e che studi di laboratorio, condotti su alcuni campioni del liquore Tennessee Honey della Jack Daniel, hanno rilevato la presenza di sostanze chimiche non compatibili con gli standard sanitari.