Un successo diplomatico per Kerry
Foggy Bottom ferma una minaccia all’occidente, l’ice bucket challenge
Il dipartimento di stato americano ultimamente tende all’inconcludenza e su queste pagine siamo soliti segnalare con solerzia le brutture della diplomazia di John Kerry e compagnia; quando però arriva una decisione efficace e meritoria corre l’obbligo di darne conto. Con una circolare illuminata, Foggy Bottom ha intimato a tutti i diplomatici di non prendere parte all’iniziativa con cui l’occidente si sta rendendo ridicolo: l’ice bucket challenge. Sullo scopo benefico all’origine dell’iniziativa non si discute, e ogni euro o dollaro che finanzia la ricerca sulla Sla è ben speso. Poi, senza che nemmeno ce ne accorgessimo, la secchiata d’acqua ghiacciata sulla testa è diventato un gesto omologato quanto un mobile dell’Ikea, un selfie bagnato, e un test per vedere chi, nel mondo democratizzato per finta dai social, passa la soglia della celebrità e chi invece è costretto a darsi una triste secchiata nella doccia per mostrare agli amici su Facebook che esiste. Magari ci scappa un like.
Il dipartimento di stato ha messo fuori legge la secchiata per le ragioni sbagliate, ma non importa. Questione di imparzialità verso le associazioni che fanno beneficenza, dicono, non sta bene che la feluca promuova nel mondo un’iniziativa piuttosto che migliaia di altre là fuori, ma intanto l’inibizione della barbarie da social network con beneficenza annessa è raggiunta. Almeno nelle ambasciate americane si eviterà il meccanismo diabolico per cui mezzo mondo è intento a guardare gli ice bucket degli altri, coltivando in fondo al cuore il desiderio di essere nominato e nominare a sua volta. Kerry potrà giustamente vantarsi di non essere parte di tutto questo.
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