Al vertice della Nato Obama spinge per le sanzioni alla Russia. L'Ue è cauta
Rasmussen: "Tregua tra Kiev e Mosca? Ciò che conta è quanto accade sul terreno". Renzi: "Pronte nuove sanzioni contro la Russia". Poroshenko: "Spero di firmare l'accordo per la tregua già domani".
Una sessantina di capi di Stato e di governo sono riuniti a Newport, in Galles, per il vertice della Nato che cercherà di trovare una strategia comune per rispondere alla crisi in Ucraina e all'offensiva militare jihadista in Iraq e Siria. Si tratta di uno dei summit più importanti nei 65 anni di storia dell'Alleanza che sembrava relegata a essere solo un relitto della Guerra Fredda.
Il clima della riunione è stato subito illustrato dal segretario generale, Anders Fogh Rasmussen, arrivando a Newport: "Siamo di fronte a un clima di sicurezza drammaticamente cambiato. All'est, la Russia sta attaccando l'Ucraina". E sul piano in 7 punti proposto dal presidente russo, Vladimir Putin, Rasmussen ha sottolineato che quel che conta è quanto accade sul terreno. Il segretario generale della Nato ha anche assicurato che sarà esaminata "seriamente" un'eventuale richiesta di aiuto dall'Iraq per combattere lo Stato islamico. Rasmussen ha affermato che la comunità internazionale ha "l'obbligo di fermare" gli jihadisti dello Stato Islamico e ha sottolineato il valore dei "passi compiuti da Stati Uniti e ad altri Paesi alleati per fermare l'azione dell'Is in Iraq". Tra l'altro, Cameron ha preannunciato che Londra potrebbe effettuare raid aerei in Siria anche senza l'autorizzazione del governo di Bashar el Assad, giudicato "illegittimo".
Domani si decide sulle sanzioni alla Russia. Ue cauta
Sull'altro fronte, quello ucraino, è stato proprio il premier di Kiev, Petro Poroshenko, a essere il più fiduciso per una soluzione della crisi, annunciando che domani mattina a Minsk dovrebbe essere firmato "un accordo su un piano graduale" per fermare il conflitto nelle regioni dell'est che prevede un immediato cessate il fuoco. Parlando a margine del vertice Nato a Newport, in Galles, Poroshenko ha annunciato che se la riunione con Russia, Osce e rappresentanti dei ribelli nella capitale bielorussa andrà a buon fine, alle 14 di domani (le 13 in Italia) ordinerà alle forze armate di rispettare un cessate il fuoco bilaterale.
Il summit è stato preceduto da una riunione del G5, composto da Barack Obama, Matteo Renzi, Angela Merkel, Francois Hollande e David Cameron) con il presidente ucraino, Petro Poroshenko. Il premier italiano ha chiesto un cessate il fuoco duraturo e ha invitato Putin a dimostrare la propria volontà e il proprio impegno per la pace con i fatti e non con le parole. Poi ha sottolineato che la Nato può avere un ruolo per risolvere la crisi, ma occorre evitare che sia percepita come un ulteriore elemento di tensione. L'Europa è pronta ad aumentare la pressione sulla Russia attraverso nuove sanzioni e ad allargare l'ambito delle misure restrittive in settori come la finanza, la difesa e le tecnologie sensibili a doppio uso (civile e militare). E' stata questa la posizione espressa dal presidente del Consiglio Matteo Renzi durante il vertice a sei. Intanto, il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha avvertito che un'eventuale apertura Nato sulla richiesta di ingresso di Kiev rischierebbe di "far deragliare" gli sforzi per la pace. Sono in particolare Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia i Paesi maggiormente colpiti dalle eventuali sanzioni aggiuntive che verranno comminate alla Russia. Mentre la Francia ha smentito di aver sospeso la consegna della prima di due navi da guerra Mistral a Mosca ("dipenderà da come si evolverà la situazione, ha detto Hollande), la Repubblica Ceca ha chiesto di rivedere il programma di sanzioni, il cui impatto è stato già pari a 133 milioni di dollari, secondo Bloomberg. Obama intende accelerare sulla nuova tornata di sanzioni contro la Russia ma i partner europei gli hanno ricordato che la scelta sarà effettuata domani e solo se la tregua in Ucraina non dovesse reggere. La Casa Bianca ha riferito che Obama ha ottenuto il consenso unanime sulla necessità di nuove misure contro Mosca, nell'incontro del G5 più l'Ucraina. Ma è stato Hollande a frenare, ricordando prima che una decisione sulle ulteriori misure punitive Ue sarà assunta domani a Bruxelles, aggiungendo poi che il passo sarà condizionato dagli eventi nelle prossime ore, sull'avvio e la tenuta del cessato il fuoco tra le truppe di Kiev e quelle separatiste delle regioni orientali di Donetsk e Lugansk. Per ha specificato Rasmussen, gli aiuti al governo di Kiev, soprattutto le forniture di armi per fronteggiare i jihadisti, saranno deici dai singoli Stati membri e non dall'intera Alleanza.
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