Sul blocco dei salari Alfano promette il dialogo con le forze dell'ordine
Dopo la minaccia di sciopero in risposta al provvedimento del ministro Madia il ministro dell'Interno si dice pronto al confronto con il Cocer . "Ma occorre serenità", puntualizza
"Quelle arrivate ieri dai sindacati delle forze dell'ordine sono richieste legittime espresse con toni eccessivi". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano interviene sulla questione del blocco dei contratti della Pa. "Noi - ha detto Alfano a una conferenza stampa di Viabilità Italia sull'esodo estivo - stiamo lavorando per assicurare la specificità delle forze dell'ordine alle quali, ogni giorno, esprimiamo tutta la nostra vicinanza. L'eliminazione dei tetti salariali, e non il rinnovo contrattuale che mai ci è stato richiesto, è un obiettivo il cui raggiungimento spero non venga complicato dai toni del comunicato di ieri. Sono convinto - ha concluso Alfano - che ci sono tutte le condizioni per trovare una soluzione, per affrontare con serenità la questione, se serenità ci sarà da parte di tutti". Già nel pomeriggio Alfano incontrerà al ministero i vertici delle forze dell'ordine.
Ieri il Cocer, il sindacato delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco e dal Cocer interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza), aveva annunciato uno sciopero generale "entro la fine di settembre", "azioni di protesta" in tutta Italia e una "capillare attività di sensibilizzazione" dei cittadini sui rischi ai quali viene esposto il settore, "qualora dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle retribuzioni".
"Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica - avevano sottolineato sindacati e Cocer - siamo costretti a dichiarare lo sciopero generale" del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, "verificata la totale chiusura del governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme".
Il premier Matteo Renzi, dal Galles, ha riferito ieri in serata di essere "pronto ad incontrarli ma senza cedere ai ricatti". Di "decisione incomprensibile" ha parlato invece Susanna Camusso, segretario della Cgil. Il blocco dei salari dei dipendenti pubblici è incomprensibile e il governo dovrebbe essere coerente con la scelta del bonus degli 80 euro, migliorando la condizione dei lavoratori. "Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco dei contratti - ha detto Camusso a Buggerru, in Sardegna. La sensazione è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse".
"Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica", sottolineano i rappresentanti degli uomini e donne in uniforme, "siamo costretti, verificata la totale chiusura del Governo ad ascoltare le nostre esigenze per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, atteso le numerose richieste di incontro rivolte al Presidente del Consiglio, ad oggi inascoltate, a dichiarare lo sciopero generale". In caso di conferma del blocco nella legge di stabilità, sindacati e Cocer si dicono comunque pronti a "continuare a garantire la difesa, la sicurezza e il soccorso pubblico al nostro Paese", ma "chiederemo le dimissioni di tutti i capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi ministri poiché non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l’abnegazione del proprio personale. La frattura che si creerebbe in tale scenario - sottolineano - sarebbe insanabile; per questo diciamo che in tale ipotesi, o restano loro oppure tutti quelli che si sacrificano ogni giorno e in ogni angolo del Paese e dell’intero mondo per garantire sicurezza e difesa".
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