Burundi, le tre missionarie italiane uccise sono state stuprate

Sono state violentate prima di essere uccise le tre suore italiane massacrate domenica nella loro missione saveriana in Burundi. Lo ha riferito il vicedirettore generale della polizia, Godefroid Bizimana, il quale ha anche rivelato che la terza missionaria, aggredita dopo che aveva scoperto i cadaveri martoriati delle consorelle, è stata decapitata.

Si conferma quindi l'orrore e l'assurda ferocia di due aggressioni di cui non è ancora chiaro il movente e che potrebbero essere opera di due persone diverse. La polizia ha lanciato una caccia al giovane, probabilmente squilibrato, visto fuggire con un coltello in mano dal convento dopo l'aggressione alle prime due suore. Per ora sono stati interrogati tre uomini.

L'ipotesi iniziale di una rapina finita male appare in contrasto con la brutalità dell'aggressione e con il fatto che secondo le autorità non sarebbe stato portato via nulla.

La polizia ha riferito che l'uomo ha violentato e sgozzato le prime due religiose, l'80enne vicentina Olga Raschietti e la 73enne Lucia Pulici, poi ha infierito con una pietra sul cadavere di almeno una di loro. Successivamente, nella notte, è stata aggredita una terza suora, la 79enne di origine veneta Bernardetta Boggian, che aveva scoperto i cadaveri. La religiosa è stata colpita ripetutamente alla testa e decapitata. Tutte e tre le suore sono state violentate, ha confermato un portavoce della polizia, il colonnello Helmegilde Harimenshi, spiegando che si sospetta che la seconda aggressione possa essere opera di un complice che era rimasto all'interno del convento.

Il vicepresidente del Burundi, Prosper Bazombanza, si è detto "inorridito" da questa barbarie e ha promesso che la polizia farà tutto il possibile per arrestare gli assassini. "Nessuno riesce a capire come una terza suora abbia potuto essere aggredita nella notte", ha aggiunto.

La Pulici, 73 anni, aveva festeggiato a luglio i 50 anni di vita nella congregazione religiosa. Olga Raschietti , 80 anni, è originaria della provincia di Vicenza, mentre Bernardetta Boggian, era originaria di Ospedaletto Euganeo e, salvo piccole pause, era dedita alla missione in Africa Centrale - Congo e ora Burundi - dal 1970. Il convento di Kamenge , dove è avvenuta la tragedia, si trova in un quartiere settentrionale di Bujumbura e sostiene un centro per i giovani fondato dai salesiani che promuove la convivenza tra etnie diverse.