La Bce avverte: per l'Italia congiuntura peggiore del previsto
Per l'isituto di Francoforte il paese rischia di sforare la soglia del 2,6 per cento del rapporto deficit/pil. Nell'Eurozona cala la disoccupazione.
Si confermano "i rischi" sul raggiungimento da parte del governo italiano del target di deficit rispetto al pil nel 2014, previsto al 2,6 per cento, "soprattutto alla luce di un andamento congiunturale peggiore del previsto". Lo scrive la Bce nel bollettino mensile di settembre, spiegando che in futuro, "è importante che l'Italia rafforzi ulteriormente la posizione di politica fiscale così da adempiere alle norme del Patto di stabilità e di crescita, in particolare per quanto riguarda la riduzione del rapporto debito pubblico/pil".
Sulla base delle informazioni disponibili a tutt'oggi, inoltre, "i tassi di inflazione annuali nell'Eurozona resteranno a bassi livelli anche nei prossimi mesi prima di aumentare gradualmente nel 2015 e 2016", ha aggiunto la Bce, spiegando che l'istituto di Francoforte "controllerà con attenzione l'andamento dei rischi sui prezzi nel medio termine, in particolare a livello di possibili ripercussioni da una dinamica di crescita limitata, da sviluppi geopolitici, dall'andamento del tasso di cambio e dall'impatto delle decisioni di politica monetaria".
Tuttavia, così come aveva già affermato il presidente Mario Draghi, "se si dovessero affrontare i rischi di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione, il Consiglio direttivo della Bce è unanime nel suo impegno a fare ricorso a ulteriori strumenti non convenzionali nel quadro del suo mandato".
Gli ultimi dati disponibili indicano "una perdita di slancio nell'espansione congiunturale" dell'Eurozona, pur "rimanendo coerenti con una modesta crescita". "Nel secondo trimestre di quest'anno il Pil in termini reali dell'area dell'euro è rimasto invariato rispetto al periodo precedente, dopo quattro trimestri di moderata espansione", si legge nel bollettino, "sebbene questo andamento sia in parte riconducibile a fattori una tantum, il risultato è stato inferiore alle attese".
[**Video_box_2**]In linea con i recenti andamenti, ricorda la Bce, il tasso di disoccupazione nell'area dell'euro "ha continuato a scendere, di circa 0,1 punti percentuali al trimestre, dal picco del 12 per cento, raggiunto nel secondo trimestre del 2013, all'11,6 per cento nello stesso periodo del 2014". Inoltre, "gli ultimi dati mensili suggeriscono che il tasso di disoccupazione dovrebbe continuare a diminuire, dato che in giugno ha registrato un ulteriore calo di 0,1 punti percentuali sul mese precedente, seguito da un andamento stabile in luglio, raggiungendo l'11,5 per cento". Anche se i recenti cali "sembrano complessivamente interessare le varie classi di età ed entrambi i sessi, i tassi di disoccupazione continuano a differire marcatamente tra i paesi dell'area dell'euro. In prospettiva, nonostante una certa volatilità mensile, il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere ulteriormente nei prossimi mesi, seppur a un ritmo contenuto".
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