Ora il monopolio "no-Ogm" all'Expo diventa un caso. Scienziati e ricercatori protestano sul Web
La fondazione dell'attivista indiana anti-ogm parla di "campagna politica" ostile.
Navdanya International, la fondazione di riferimento di Vandana Shiva, attivista indiana anti-Ogm (Organismi geneticamente modificati), ha risposto oggi al caso sollevato dal Foglio - e da un numero crescente di scienziati e ricercatori italiani - sulla sua presenza all'Expo milanese del 2015 come partner di primo piano dell'evento.
La Fondazione non sembra legittimare il confronto di idee, parla in maniera sprezzante di "battaglia politica e culturale" in corso "tra chi vuole mettere al centro dell'attenzione il tema del rispetto della natura, della biodiversità delle produzioni biologiche e con queste armi affrontare la sfida di 'nutrire il pianeta' e chi invece vorrebbe approfittare dell'occasione per introdurre anche in Italia, attraverso le colture geneticamente modificate, pratiche monopolistiche da parte delle multinazionali che hanno già mostrato limiti evidenti sul piano scientifico e soprattutto sostengono un modello di agricoltura industriale completamente fallito sul piano economico e ambientale". Il Foglio ovviamente sarebbe tra chi vuole "approfittare", per il solo fatto di aver dato voce a scienziati italiani che giudicano come non scientifiche certe affermazioni della Shiva: dalle bufale sui suicidi di massa dei contadini indiani per colpa degli Ogm all'esigenza di "ritornare alla terra" come toccasana contro la crisi.
Il Foglio è tornato a raccogliere interventi della comunità scientifica italiana (e non solo), dopo che il settimanale liberal New Yorker ha dedicato una lunga inchiesta all'attivista indiana a fine agosto. Contestando non solo i contenuti di certe dichiarazioni a effetto della Shiva, ma perfino il valore del suo curriculum vitae. L'eroina anti-Ogm, mentre il New Yorker le chiedeva lumi sui suoi titoli di studio (dubbi, secondo il giornale americano) e soprattutto sui dati a sua disposizione per confermare storie come quella dei suicidi di massa in India, si è sempre tirata indietro.
Per ora rimane la Shiva consulente dell'Expo. Tutto si tiene, considerato che l'Italia è l'unico paese europeo in cui è vietata per esempio la ricerca in campo aperto su organismi geneticamente modificati. Intanto però nel nostro paese, sulla scorta degli articoli del Foglio, alcuni ricercatori e scienziati hanno lanciato un hashtag su Twitter, #ShivaFuoriDallEXPO, per sensibilizzare governo e opinione pubblica sulla necessità di "rottamare" il santone dall'esposizione di Milano. Ieri, il Foglio aveva sentito il movimento culturale "Italia Unita per la Scienza" che tramite il suo coordinatore nazionale Federico Baglioni, si batte contro la disinformazione scientifica, anche nel campo degli Ogm.
Questo articolo è stato modificato l'11 settembre 2014 alle 20.03
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