La regina Elisabetta agli scozzesi: "Indipendenza? Pensateci bene"
Anche la sovrana si espone e rivolge un appello alla Scozia. Il leader dei nazionalisti: "E' l'occasione di una vita"
La regina Elisabetta rompe il riserbo nel quale si era finora trincerata e a pochi giorni dal referendum sull'indipendenza della Scozia invita gli elettori a "riflettere con grande attenzione" sul voto di giovedì. La sovrana ha parlato incontrando alcuni sudditi che la attendevano all'uscita della chiesa di Crathie, in Scozia, nei pressi del castello di Balmoral. Come riporta il Telegraph, si sarebbe trattato di una decisione non casuale. Secondo quanto hanno riferito le persone alle quali Elisabetta si è rivolta, la regina avrebbe detto, "avete un voto importante giovedì", prima di aggiungere, "spero che tutti riflettano con molta attenzione sul referendum di questa settimana". Come fa notare ancora il Telegraph, solitamente Elisabetta non si ferma a parlare con le persone che la attendono dietro le transenne in occasione delle sue visite nella piccola chiesa nei pressi del castello di Balmoral, dove si trova in villeggiatura. Stavolta, perfino i cronisti che la attendevano sono stati invitati dalla scortaad avvicinarsi alla chiesa.
La regina è stata quindi fotografata mentre si rivolgeva al piccolo gruppo di sudditi scozzesi e inglesi che hanno poi riferito ai giornalisti le parole pronunciate dalla sovrana. E' la prima volta cheElisabetta rompe il silenzio sulla questione del referendum, nonostante gli appelli lanciati dai principali partiti politici britannici affinché si pronunciasse a favore del mantenimento dell'unione.
Ieri ha parlato anche il 'first minister' scozzese Alex Salmond, leader dei nazionalisti, affermando che anche se i 'no' dovessero prevalere per un singolo voto, in Scozia non ci sarà un nuovo referendum per almeno un'altra generazione. Salmond ha respinto così l'ipotesi che in caso di sconfitta nella consultazione di giovedì i separatisti siano pronti a indire un nuovo referendum il prima possibile. Parlando alla Bbc ha spiegato che quella del referendum per l'indipendenza "è per la Scozia un'occasione che capita una volta ogni generazione, forse perfino una volta nella vita".
[**Video_box_2**]Il riferimento, per il leader dello Scottish National Party, è l'intervallo di tempo trascorso tra i due referendum del 1979 e del 1997 per la devolution e l'istituzione di un Parlamento scozzese. Nella prima occasione, nonostante i 'sì' avessero ottenuto la vittoria, non venne raggiunto il quorum necessario del 40 per cento dei votanti. Il risultato venne invece raggiunto dai nazionalisti scozzesi nel referendum del 1997, che diede vita alla promulgazione dello Scotland Act del 1998 e alla creazione del Parlamento scozzese nel 1999.
Intanto, la campagna per il 'no' all'indipendenza della Scozia ha recuperato terreno. Lo certificano i sondaggi degli ultimi giorni, tra i quali quello realizzato dall'istituto Opinium e pubblicato oggi dall'Observer che assegna agli unionisti il 53 per cento contro il 47 per cento di favorevoli all'indipendenza. I risultati sono calcolati tenendo in considerazione solamente gli elettori scozzesi che si sono dichiarati certi di recarsi alle urne. Su entrambi i fronti, meno del 3 per cento di quanti hanno espresso le proprie intenzioni di voto hanno dichiarato che potrebbero cambiare idea all'ultimo momento.
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