Matteo Renzi (foto LaPresse)

Renzi spiega al Senato come si può governare senza pensare al consenso

Redazione

Il programma dei millegiorni presentato alla Camera e al Senato: "E' 'ultima chance per pareggiare i conti e rimettere l'Italia in corsa nel panorama mondiale ed europeo".

 

Matteo Renzi ha presentato nell'Aula della Camera il progetto di riforme Millegiorni con il quale il governo intende rilanciare il paese. Nel suo discorso il presidente del Consiglio sottolinea la sua fiducia per il buon esito del percorso riformatore, ma avverte: "I millegiorni sono l'ultima chance per pareggiare i conti e rimettere l'Italia in corsa nel panorama mondiale ed europeo".

 

 

 

 

L'obiettivo del premier e della sua squadra di governo è quella di raggiungere la scadenza naturale della legislatura, febbraio 2018, e realizzare in blocco tutte le "necessarie trasformazioni" di cui l'Italia ha bisogno. Renzi ha sottolineato che la prima urgenza è quella della riforma del mercato del lavoro, per la quale "se serve utilizzeremo anche con misure d'urgenza". L'obiettivo è quello di non avere più, "al termine dei mille giorni un diritto del lavoro che divide in cittadini di serie A e di serie B".

 

 

Renzi punta quindi al superamento di modello "basato sull'apartheid, perché se tu sei una mamma di 30 anni, dipendente pubblico o privato, hai diritto alla maternità, sei una partita Iva non conti niente; tu sei un lavoratore sotto i quindici dipendenti, non hai alcuna garanzia, stai sopra sì; tu hai diritto alla cassa integrazione, dipende dall'entità, dall'importanza, dalle modalità della cassa integrazione ordinaria, di quella straordinaria, di quella in deroga".

 

L'altro punto cardine dei Millegiorni sarà la riforma della giustizia, che sarà fondamentale per "cancellare il violento scontro ideologico del passato". Renzi punta sulla velocizzazione dei tempi giudiziari e anticipa come le linee guida di questa saranno quelle già presenti nella costituzione chiarendo come quello da lui guidato sia "il primo governo a dire a viso aperto che noi non accettiamo che uno strumento a difesa dell'indagato, l'avviso di garanzia, possa costituire un vulnus all'esperienza politica o imprenditoriale di una persona".

 

 

 

 

Durante la presentazione al Senato Matteo Renzi ha ribadito quanto aveva espresso in mattinata alla Camera, ribadendo l'urgenza di intervenire sul mercato del lavoro: "Il sistema va radicalmente cambiato" per "garantire forme di tutela univoche e
identiche" e occorre "farlo in tempi strettissimi. Nessuna discussione ideologica può fermare quella che oggi è una priorità. Nel 2015 dobbiamo partire con la nuova struttura degli ammortizzatori sociali, e dobbiamo dare un messaggio non già all'Europa, a soggetti esterni a noi stessi, ma innanzi tutto a noi stessi".

 

Nei piani del governo, ha spiegato inoltre il premier, verranno "modificati non soltanto gli assetti istituzionali e costituzionali, ma anche il tema della pubblica amministrazione, del fisco, della giustizia, del lavoro e di quella straordinaria questione educativa che va dai diritti civili alla gestione della Rai e delle priorità per l'università e la ricerca. Questo - ha sottolineato - è il senso del programma dei mille giorni". Millegiorni che saranno anche gli ultimi del Senato, almeno come siamo abituati a conoscerlo.