Ddl Lavoro, il governo propone tutele crescenti per i neo assunti
Presentato un emendamento in commissione. L'obiettivo è facilitare le possibilità di trovare un impiego. Si apre la strada a modifiche dello Statuto dei lavoratori.
E' stato presentato questa mattina nella commissione Lavoro del Senato un emendamento del governo concordato con il relatore e la maggioranza che riscrive l'articolo 4 del ddl con il Job act sui contratti. La principale novità riguarda il contratto a tutele crescenti: sarà previsto con il decreto delegato "per le nuove assunzioni" il "contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio". Sarà il governo con il decreto delegato, ha spiegato il sottosegretario Teresa Bellanova, a graduare tutele e periodo.
Con l'emendamento il governo viene delegato a emanare, entro sei mesi, un "testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro" per "rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro da parte di coloro che sono in cerca di occupazione". Dunque, a differenza delle prima versione del testo, il contratto a tutele crescenti non sarà più opzionale e non riguarderà più solo l'inserimento nel mondo del lavoro ma anche il reinserimento.
Oltre alla individuazione del contratto a tutele crescenti come il canale 'normale' per il tempo indeterminato, il governo è delegato a compiere una analisi di "tutte le forme contrattuali esistenti" per valutarne la "effettiva coerenza con il tessuto occupazionale e con il contesto produttivo" anche in vista di una "semplificazione delle medesime tipologie contrattuali".
La riforma prevista dall'emendamento del governo apre la strada a modifiche dello Statuto dei lavoratori. Il 'perno' della delega all'articolo 4 e' costituita da un "testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro" che sia "in coerenza con la regolazione comunitaria e le convenzioni internazionali". Nei principi e criteri direttivi che dovranno essere seguiti nei decreti delegati c'è la "previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio". Questo di fatto comporta, affermano sia Maurizio Sacconi (Ncd) che Stefano Lepri (Pd), il superamento per tutte le nuove assunzioni del reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa previsto dall'attuale articolo 18 dello Statuto e la sua sostituzione con un indennizzo. La "mediazione" all'interno della maggioranza, viene spiegato, è l'applicazione di questa misura solo ai nuovi contratti (sia per il primo inserimento che per il reinserimento di lavoratori nel mondo del lavoro). Poi 'a regime' sarà questa la tipologia ordinaria di contratto a tempo indeterminato. Le altre due modifiche dello Statuto riguardano l'articolo 4 e l'articolo 13 sul controllo a distanza e le mansioni.
Il Foglio sportivo - in corpore sano