Recep Tayyip Erdogan (Foto AP)

Scuole turche, Corano obbligatorio

Redazione

Dopo le voci che danno per certa la riconversione in moschea della basilica di Santa Sofia a Istanbul (museo dal 1923), arriva la notizia che una riforma attiva da quest’anno rende l’insegnamento coranico obbligatorio, senza possibilità di esonero, in tutte le scuole turche.

Dopo le voci che danno per certa la riconversione in moschea della basilica di Santa Sofia a Istanbul (museo dal 1923), arriva la notizia che una riforma attiva da quest’anno rende l’insegnamento coranico obbligatorio, senza possibilità di esonero, in tutte le scuole turche e quindi non solo nelle Imam Hatip Lisesi, gli istituti in cui si formano le autorità religiose islamiche. La riforma, come spiega nei dettagli una corrispondenza dell’agenzia Asianews, prevede anche che i diplomati delle scuole religiose, al contrario di quanto accadeva finora, abbiano accesso a tutte le facoltà universitarie che danno diritto a posti chiave nella pubblica amministrazione. Questo è un pallino personale del presidente Erdogan, che da diplomato in un liceo religioso non aveva potuto iscriversi a Scienze politiche (il che non gli ha peraltro impedito di far carriera).

 

Chi non vorrà sottostare all’insegnamento coranico – per rendere completo il quale in futuro è previsto lo studio dell’arabo come seconda lingua obbligatoria – non avrà altra scelta che rivolgersi alle costose scuole private. Solo le minoranze greca e armena, non più di 2.300 studenti in tutto, sono ora esonerate dallo studio del Corano, e in Anatolia di un primo “incidente” sono stati protagonisti ragazzi turchi di origine ebraica, destinati alle classi dove lo studio coranico è obbligatorio per via dei loro cognomi turchizzati, dagli anni Venti, per puri motivi di sopravvivenza. La protesta delle comunità israelitiche in questo caso ha portato alla revoca del provvedimento, ma la virata confessionale della Turchia di Erdogan appare sempre più radicale e ostentata.

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