Nemmeno un abbraccio a Xi
Si incontrano i leader di Cina e India, Modi va cauto con Pechino
Lo “hug bear”, l’abbraccio caloroso da orso con cui il premier indiano Narendra Modi due settimane fa ha sorpreso il composto primo ministro giapponese Shinzo Abe, non si è ripetuto con Xi Jinping. Il presidente cinese ha iniziato ieri una visita di tre giorni in India ad Ahmedabad, nello stato del Gujarat, con promesse di investimenti multimiliardari e una certa sensazione di disagio. Modi aspettava Xi sotto il portico dell’hotel Hyatt, e i due si sono scambiati una stretta di mano che i media indiani hanno definito “calorosa”. Niente abbracci per Xi, ma un cambio d’abito: il presidente cinese si è tolto la giacca e ha indossato una delle casacche a mezze maniche che Modi porta abitualmente. I due leader hanno firmato alcuni memorandum di cooperazione commerciale, e altri ne arriveranno oggi e domani: la Cina ha promesso di investire nello sviluppo indiano 100 miliardi di dollari nei prossimi anni.
Modi, che è un utilizzatore compulsivo di Twitter, ha cinguettato più volte per elogiare l’armonia tra Cina e India, ma rispetto all’incontro recente con Abe ci sono molte differenze evidenti, a cominciare dagli accordi che sono saltati, come quello sulle facilitazioni doganali (i due paesi ancora si affrontano militarmente in Nepal) e dai molti non detti sull’atteggiamento aggressivo della Cina nel continente. Due settimane fa Modi aveva condannato le tendenze “espansioniste” di alcuni paesi asiatici, ed era facile capire a quale si riferiva. Ieri ha portato Xi Jinping a visitare la casa di Gandhi, e anche questo ad alcuni è parso un messaggio. Il gioco a tre tra Cina, Giappone e India è appena iniziato, e molto dipenderà da che parte vorrà stare Modi.
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