Draghi vuole un'Europa riformatrice: "La ripresa perde slancio"
Il governatore è pronto a introdurre nuove misure non convenzionali, ma si aspetta una reazione da parte dei governi europei: "i rischi sull'espansione attesa sono chiaramente al ribasso".
A pochi giorni dalla prima asta Bce sui finanziamenti Tltro, Mario Draghi torna a parlare pubblicamente e lo fa in audizione alla Commissione Affari Economici del Parlamento Europeo. Il governatore della Banca centrale europea fotografa la situazione complicata per l'economia comunitaria, sottolineando come "la ripresa economica dell'Eurozona sta perdendo slancio con rischi chiaramente al ribasso anche per via delle tensioni geopolitiche". Per ovviare a ciò la strada è una sola, ovvero l'attuazione di riforme strutturali immediate, in quanto se si continuerà a rimandarle, i ritardi potranno pesare in maniera ancora maggiore "sull'ambiente per gli investimenti".
[**Video_box_2**]Draghi ha sottolineato come la Bce abbia già contribuito per quanto possibile abbassando ai minimi storici il costo del denaro (0,05 per cento) per agevolare in questo modo l'export per i paesi dell'Eurozona: "Il successo delle misure convenzionali e non convenzionali messe in campo dalla Banca centrale europea è legata alla realizzazione di "riforme strutturali coraggiose" e quindi dal conseguente "miglioramento della competitività". "Continuiamo ad aspettarci che la domanda sia sostenuta da vari fattori incluse una politica monetaria accomodante, condizioni finanziarie favorevoli, riforme strutturali che sostengano consumi privati e investimenti".
Il governatore della Banca centrale europea è ritornato inoltre sull'asta per i finanziamenti Tltro, sottolineando come gli analisti abbiamo sovrastimato la richiesta da parte delle banche: la prima tornata è stata "all'interno dell'intervallo previsionale che avevamo, sulla base delle intenzioni espresse dagli istituti di credito". Decisive sarà invece, e in questo Draghi concorda pienamente con gli analisti, l'appuntamento per la seconda tranche di finanziamenti, fissato per l'11 dicembre.
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