Il Jobs act in Senato. Poletti: "Reintrego solo in caso di discriminazione"
"Soluzioni aperte, ma discussione solo se compatibile con il testo del governo".
La discussione parlamentare sulla riforma del lavoro approda in aula al Senato. La discussione politica attorno alla legge delega che modificherà il mercato del lavoro però continua a essere incentrata soprattutto attorno al nodo dell'articolo 18. Se infatti la maggioranza del Pd è stretta attorno alle posizioni del governo, le correnti minoritarie vicine a D'Alema, Cuperlo e Bersani, assieme ai sindacati, continuano a promettere battaglia affinché nulla cambi in fatto di tutele ai lavoratori.
In mattinata sull'argomento è intervenuto il ministro del Welfare Giuliano Poletti che davanti ai senatori del Pd riuniti ha assicurato che "sull'articolo 18 non c'è ancora una decisione ma varie proposte; la mia posizione è che prima bisogna avere il quadro degli ammortizzatori e dei servizi messi in campo dalla riforma", e ha aggiunto inoltre che "il reintegro per discriminazione non è mai stato in discussione". Negli altri casi le tutele dello statuto dei lavoratori cadranno, ma verranno pensati altri meccanismi di tutela: "Ci sono soluzioni aperte", ha twittato il senatore Francesco Russo.
Dialogo sì, ma avanti con la riforma anche perché "dal dibattito parlamentare accoglieremo solo ciò che è compatibile con il testo del governo". Per il ministro il punto centrale del dialogo sulla riforma, sia esso interno al partito o con le altre forze politiche in Parlamento, non deve essere l'articolo 18, bensì le risorse per gli ammortizzatori sociali che "saranno presenti nella legge di stabilità".
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