Papa Francesco (foto AP)

Il Papa avverte: "Sull'immigrazione nessun paese può essere lasciato solo"

Redazione

Nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante il Pontefice chiede un'azione collettiva.

Nessun paese può essere lasciato solo nella lotta contro il "vergognoso e criminale traffico di esseri umani". Papa Francesco, nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato - si celebrerà il 18 gennaio del prossimo anno - fa sentire la sua voce, ricordando che nessun paese davanti all'emergenza può essere lasciato solo. "Lavorare insieme - avverte il pontefice - richiede reciprocità e sinergia, con disponibilità e fiducia, ben sapendo che nessun paese può affrontare da solo le difficoltà connesse a questo fenomeno, che è così ampio da interessare ormai tutti i continenti nel duplice movimento di immigrazione e di
emigrazione". Il messaggio è un chiaro riferimento ai continui sbarchi di migranti nella sponda sude del Mediterraneo e alla necessità che l'Unione europea si doti di strumenti collettivi per arginare il fenomeno.

 

Il Papa inoltre guarda con preoccupazione alla portata che hanno assunto i movimenti migratori. Da qui il monito: "solo una sistematica e fattiva collaborazione che coinvolga gli stati e le organizzazioni internazionali può essere in grado di regolarli efficacemente e di gestirli. In effetti - è la riflessione di Francesco che cita la 'Caritas in veritate' del suo predecessore - le migrazioni interpellano tutti, non solo a causa dell'entità del fenomeno, ma anche per le problematiche sociali, economiche, politiche, culturali e religiose che sollevano, per le sfide drammatiche che pongono alle comunità nazionali e a quella internazionale''.

 

"Nell'agenda internazionale - registra ancora il Papa - trovano posto frequenti dibattiti sull'opportunità, sui metodi e sulle normative per affrontare il fenomeno delle migrazioni. Vi sono organismi e istituzioni, a livello internazionale, nazionale e locale, che mettono il loro lavoro e le loro energie al servizio di quanti cercano con l'emigrazione una vita migliore. Nonostante i loro generosi e lodevoli sforzi, è necessaria un'azione più incisiva ed efficace, che si avvalga si una rete universale di collaborazione, fondata sulla tutela della dignità e della centralità di ogni persona umana".

 

[**Video_box_2**]In questo modo, avverte il Papa, "sarà più incisiva la lotta contro il vergognoso e criminale traffico di esseri umani, contro la violazione dei diritti fondamentali, contro tutte le forme di violenza, di sopraffazione e di riduzione in schiavitù".

 

Ricorda Bergoglio che "alla globalizzazione del fenomeno migratorio occorre rispondere con la globalizzazione della carità e della cooperazione, in modo da umanizzare le condizioni dei migranti. Nel medesimo tempo, occorre intensificare gli sforzi per creare le condizioni atte a garantire una progressiva diminuzione delle ragioni che spingono interi popoli a lasciare la loro terra natale a motivo di guerre e carestie, spesso l'una causa delle altre".