Pedofilia, arrestato ex nunzio in Vaticano per ordine del Papa
L'ex nunzio Wesolowski è agli arresti domiciliari. Lo rende noto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Il prelato era già condannato in prima istanza dalla Congregazione della Dottrina della Fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico, sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana.
L'ex nunzio Wesolowski è agli arresti domiciliari. Lo rende noto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. "La gravità degli addebiti ha indotto l'Ufficio inquirente – afferma – a disporre un provvedimento restrittivo che, alla luce della situazione sanitaria dell'imputato, comprovata dalla documentazione medica, consiste negli arresti domiciliari, con le correlate limitazioni, in locali all'interno dello Stato della Città del Vaticano".
"Oggi il Promotore di Giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato della Citta' del Vaticano ha convocato l'ex nunzio monignor Wesolowski, a carico del quale aveva avviato un'indagine penale", ha affermato padre Lombardi sottolineando che "al prelato, già condannato in prima istanza dalla Congregazione della Dottrina della Fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico, sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana".
"La gravità degli addebiti – ha aggiunto – ha indotto l'Ufficio inquirente a disporre un provvedimento restrittivo che, alla luce della situazione sanitaria dell'imputato, comprovata dalla documentazione medica, consiste negli arresti domiciliari, con le correlate limitazioni, in locali all'interno dello Stato della Città del Vaticano. L'iniziativa assunta dagli organi giudiziari dello Stato è conseguente alla volontà espressa del Papa, affinché un caso così grave e delicato venga affrontato senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede".
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