Susanna Camusso, segretario generale della Cgil (foto LaPresse)

I sindacati contro Renzi, ma nessuna intesa per una manifestazione unitaria

Redazione

Cgil, Cisl e Uil non trovano un accordo. Ma il confronto con il premier sull'articolo 18 resta acceso.

I leader di Cgil, Cisl e Uil non hanno raggiunto un'intesa per una manifestazione unitaria contro le politiche del lavoro del governo Renzi. Durante oltre tre ore di vertice, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno semplicemente preparato la riunione del 6 ottobre a Roma, già programmata, tra la Ces e tutti i sindacati europei in vista del vertice sull'occupazione programmato a Milano l'8 ottobre. Questo, stando alla stringata comunicazione arrivata al termine dell'incontro con una nota. Unica concessione all'unità la volontà, ribadita nel comunicato, di "proseguire il confronto per l'eleborazione di una piattaforma unitaria".

 

Lo scontro tra governo e sindacati a proposito della riforma del lavoro e sull'articolo 18 non accenna comunque a placarsi. Maurizio Landini, segretario della Fiom, intervenendo a SkyTg24 questa mattina, ha minacciato la concreta possibilità di uno sciopero generale: "Le riforma vere si fanno con il consenso", ha detto Landini rispondendo al premier Matteo Renzi, intervenuto ieri a 'Che tempo che fa' attaccando i sindacati. "Non ho visto nessuna apertura sul precariato", il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, "non sa nemmeno che i Co.Co.Co. non esistono più" e che questa forma contrattuale "vale solo per i pensionati". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, interpellata al suo arrivo al vertice dei sindacati sull'annuncio di Renzi sull'eliminazione dei contratti precari. "Ora - ha aggiunto - esistono altre forme contrattuali: voucher, contratti a progetto, associazione in partecipazione. Si può fare propaganda a un ragionamento serio, ma mi pare che né nella delega né nelle parole di Renzi ci sia l'intenzione vera di ridurre la molteplicità delle forme contrattuali d'ingresso".

 

Secondo Camusso, ieri sera, nel corso dell'intervista televisiva di Renzi, "per la prima volta è stata detta esplicitamente una cosa che non era mai stata detta in questo paese: il punto è la garanzia alle imprese della libertà di licenziare. Mi sembra che su questo bisogna concentrarsi".

 

"Come i partiti, la chiesa, e tutte le organizzazioni di tendenza" nei sindacati l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori sulla reintegra per i licenziamenti legittimi "non si applica. Comunque siamo pronti all'estensione", ha continuato Camusso replicando ai rilievi del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sull'inapplicabilità dell'articolo 18 da parte dei sindacati. Sulla stessa linea anche Luigi Angeletti della Uil: "Renzi non conosce nemmeno la Costituzione", ha ribadito.