Renzi: "Riscriviamo le regole del lavoro per i prossimi 30 anni"
Il premier a 'Che tempo che fa' ha parlato ieri di come intende rivoluzionare i sistemi contrattuali in nome della flessibilità. "La sinistra", ha detto, "ci ha parlato per 20 anni senza tenere conto della realtà delle cose".
Il governo "scriverà le nuove regole del lavoro per i prossimi 30 anni" con il superamento dell'articolo 18, ma anche dei vari contratti co.co.co. e la costruzione di "un mercato libero e flessibile". Lo ha detto ieri sera il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Che tempo che fa sottolineando che "l'art.18 e' soltanto una tutela ideologica". Per Renzi non si può mettere nelle mani dei giudici la decisione sulla sorte dei lavoratori nelle aziende. Per gli impegni è prevista una spesa di "un miliardo e mezzo" e i soldi si inseriranno nell'operazione di stabilita', "che non prevede un soldo di tasse in più".
Secondo Renzi, "per 20 anni c'è stata una generazione di persone che ci ha raccontato cos'è la sinistra disinteressandosi della realtà delle persone. Il mio obiettivo non è far contento D'Alema ma la mamma che non ha diritto alla maternità. E questa non viene difesa dall'art.18". "Capisco che parte della sinistra è affezionata alla memoria", ha continuato il premier, ma la memoria senza speranza è un museo delle cere. E ancora: "La sinistra che sogno è quella che dà opportunita', non quella degli opportunisti". Un continuo dialogo bipartisan, quello portato avanti da Renzi,m che ha poi confessato a Fazio che "In Europa mi ritengono di sinistra, ma in Italia no" e che tra le personalità di Berlinguer e Craxi preferisce quella del segretario del Pci.
La mediazione non si fa tra maggioranza e minoranza del Pd, ma con i lavoratori. Devo trovare una risposta che aiuti i lavoratori a uscire dalla crisi. Conservare le regole attuali non è la soluzione". Renzi ha fatto notare che l'unica 'azienda' che ha più di 15 dipendenti in cui non vale l'art.18 è il "sindacato". Chi perde il lavoro deve essere indennizzato, preso in carico dallo Stato con corsi di aggiornamento e poi inserirsi in un nuovo lavoro.
Sulle riforme istituzionali e sulla nuova legge elettorale "bisogna fare veloci, le regole si scrivono insieme", ma dopo l'accordo raggiunto con Berlusconi. "FI non può girarci intorno. O Berlusconi ci sta o non si va da nessuna parte".
Dopo la stagione delle riforme istituzionali verrà quella dei diritti civili, ha concluso il premier, preannunciando interventi sul modello della "civil partnership tedesca" sul tema delle coppie dello stesso sesso e sulla cittadinanza una ius soli non sulla base di un mero diritto di nascita, ma sulla frequenza di corsi scolastici in Italia per i figli di cittadini stranieri.
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