Un manifestante ripara un poliziotto dalla pioggia con un ombrello, ormai simbolo delle proteste di Hong Kong (foto AP)

Hong Kong volta le spalle alla bandiera cinese e lancia un ultimatum

Redazione

Nel giorno del 65esimo anniversario della nascita della Repubblica popolare continuano le proteste degli studenti. Il loro leader chiede un passo indietro dell'esecutivo entro domani o inizieranno le occupazioni delle istituzioni.

Nel giorno della Festa Nazionale cinese, il 65esimo anniversario della nascita della Repubblica Popolare, Hong Kong ha rilanciato la sfida per chiedere più democrazia. Le due principali organizzazioni studentesche del territorio hanno dato un ultimatum per le dimissioni del capo dell'esecutivo della città, Leung Chun-ying, minacciando di occupare gli edifici pubblici se non si lascerà entro la mezzanotte di domani. L'altolà di Lester Shum della Federazione degli studenti e di Agnes Chow di Scholarism è destinato a cadere nel vuoto, dato che il capo dell'esecutivo ha già escluso qualsiasi passo indietro.

 

Complice la giornata festiva, le manifestazioni di protesta hanno raccolto le folle più imponenti degli ultimi giorni ma tutto si è svolto senza particolari tensioni. I sit-in sono proseguiti nonostante la forte pioggia notturna che ha imposto l'uso degli ombrelli, simbolo della rivolta, stavolta non per ripararsi dal sole o dai gas urticanti.   
    
Nella mattinata di quello che è il quarto giorno di proteste del movimento Occupy Central, lanciato ufficialmente nella notte tra sabato e domenica scorsa, i manifestanti avevano eretto un nuovo monumento, "l'albero della democrazia", su Tim Mei Avenue. La mattinata era stata segnata anche dalle contestazioni all'alzabandiera, con diversi astanti del gruppo Scholarism che avevano voltato le spalle alla bandiera cinese, rimanendo in silenzio.

 

[**Video_box_2**]La Cina oggi tace, ma nelle prossime ore il ministro degli Esteri, Wanh Yi, sarà a Washington dove il capo della diplomazia americana, John Kerry, sicuramente solleverà anche il tema delle  proteste di Hong Kong (lo ha anticipato martedì la portavoce del dipartimento di Stato). Secondo fonti al Wall Street Journal, Pechino avrebbe consigliato a Leung di 'sfinire' i manifestanti, finché gli abitanti dell'isola non si stancheranno dei disagi creati dai protestatari. Pechino vorrebbe che Leung non usasse la forza e lasciasse esaurire le proteste. Di certo però, nella madrepatria, la linea è diversa: secondo varie organizzazioni a difesa dei diritti umani, almeno venti persone sono state arrestate nelle ultime ore per avere manifestato solidarietà con il movimento pro-democratico dell'ex colonia britannica.

 

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