L'Ad di Fiat Sergio Marchionne (foto AP)

Poletti: "Sull'articolo 18 il nodo è politico". Marchionne: "Bene il governo sul tfr"

Redazione

L'ad di Fiat dice "bisogna smettere di dire di no, anche se costa alle imprese".

Mentre prosegue la discussione della riforma del lavoro in Parlamento, resta il nodo dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. "C’è una discussione sullo strumento, su come fare a definire la conclusione di questa discussione, tenendo conto che dal punto di vista puramente normativo la norma così com’è scritta ci consente di fare già ciò che si vuole fare". Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, risponde così ai cronisti che gli chiedono se il governo ha già deciso sul tipo di intervento correttivo, tra emendamento e ordine del giorno, rispetto alle modifiche  del ddl delega sul lavoro. "Stiamo discutendo - afferma a margine di un'audizione alla Camera - non abbiamo ancora discusso sullo strumento, sul come fare a definire la conclusione di questa discussione", ha detto-

 

Sulla proposta di anticipare ai dipendenti parte del tfr in busta paga "i pro e i contro sono noti anche al governo", ha ammesso Poletti, che ha poi ricordato che "sul tema delle risorse per le piccole e medie imprese e della finanziabilità", "è in corso una riflessione" in seno all'esecutivo.

 

Proprio sul tfr in busta paga è invece arrivato un nuovo endorsement a Matteo Renzi dall'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne: "Bisogna smettere di dire no, quella è la direzione giusta, anche se ciò comporta dei costi, anche alla Fiat", ha detto Marchionne.

 

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