Matteo Renzi durante la visita a David Cameron (foto Ap)

Renzi: "Sto con Hollande, Merkel non tratti le nazioni come scolaretti".

Redazione

Il premier si schiera con la Francia nella querelle con Merkel. E ribadisce che l'Italia "rispetterà comunque il parametro del 3 per cento".

Matteo Renzi si è schierato con la Francia nella 'querelle' con la Germania sullo sforamento del 3 per cento nel rapporto deficit/pil. Lo ha fatto da Downing Street, dove il premier italiano ha avuto un colloquio di 40 minuti con il collega britannico, David Cameron. "Noi rispettiamo il 3 per cento", ha assicurato Renzi ai giornalisti in attesa all'uscita davanti alla porta più famosa del Regno Unito, "ma rispettiamo anche le decisioni di un paese libero come la Francia e credo che nessuno abbia il diritto di trattare gli altri paesi con lo stile con cui si trattano gli studenti". "Se la Francia ha deciso così", ha aggiunto, "avranno i loro motivi, io sto con Hollande e Valls", riferendosi a presidente e primo ministro del paese transalpino.

 

Renzi è tornato a Londra a sei mesi esatti dal suo precedente incontro con Cameron. Una visita per illustrare "i risultati delle riforme", come ha spiegato lui stesso prima della calorosa stretta di mano con il collega britannico. Ma anche un'occasione per parlare di un'Europa che, a detta del premier italiano, deve essere "snella e 'smart'". A questi aggettivi, Cameron ne ha aggiunto un altro, "più flessibile", nell'ottica della rinegoziazione auspicata da Londra delle regole comunitarie, dai patti fiscali alla libera circolazione dei cittadini nell'Ue. Oltre alle questioni finanziarie, si è parlato anche di tenuta dell'Europa per quanto riguarda confini e nuovi Stati, con Renzi che si è congratulato con il premier Tory per la vittoria del no nel referendum scozzese del 18 settembre. "Un ottimo risultato per l'Europa", lo ha definito il presidente del Consiglio.

 

Renzi non si è sottratto alle domande di politica interna che inevitabilmente si intrecciano con i temi comunitari. Come per il Jobs Act: "La riforma dell'articolo 18", ha precisato il premier, "è una grande riforma del mercato del lavoro, molto apprezzata dagli investitori ma che vorrei che fosse apprezzata da tutti, anche da chi alla fine capisce che non è una battaglia ideologica".

 

Dopo l'incontro di Downing Street, Renzi ha avviato un giro di incontri con la comunità degli investitori e con la grande stampa internazionale e britannica. Questo pomeriggio, alle 18 ora locale (le 19 in Italia), Renzi terrà un discorso alla Guildhall, il Comune della City di Londra (entità amministrativa indipendente dal resto della capitale), dopo aver incontrato il Lord Mayor della City (una sorta di sindaco nominato dai consiglieri), Alderman Fiona Woolf. C'è attesa a Londra e nel mondo della finanza per l'intervento di questa sera, quando il premier illustrerà le riforme avviate dal governo in corso.