Lo Stato islamico sventola la bandiera nera a Kobane
La periferia della città al confine tra Siria e Turchia è nelle mani dei jihadisti mentre i guerriglieri curdi mantengono il controllo del centro.
Gli jihadisti sunniti dello Stato islamico hanno issato la loro bandiera nera nei sobborghi orientali della città di Kobane, al confine tra Siria e Turchia. La città è ormai da molti giorni teatro di scontri tra i peshmerga curdi e i miliziani islamici. Da ore due bandiere di colore nere, come quelle del Califfato islamico, sono visibili in cima a un edificio di quattro piani, in una zona vicinissima a quella dei combattimenti, a testimoniare l'avanzata jihadista verso il confine turco.
Ieri notte, almeno 20 jihadisti dello Stato islamico sono stati uccisi mentre cercavano di entrare in città. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani specificando che i terroristi sono stati fermati dai peshmerga curdi dell'Ypg (Unità di Difesa del Popolo, il braccio armato del Comitato Supremo Curdo del Kurdistan siriano). L'Ypg è la formazione cui apparteneva anche la donna curda kamikaze, Arin Mirkan, che si è fatta saltare ieri in aria vicino a una postazione dello Stato islamico, ed anche la 19enne curda Ceylan Ozalp, che il 3 ottobre vicino a Kobane si era invece uccisa sparandosi alla testa con l'ultimo colpo piuttosto di finire prigioniera dei jihadisti quando aveva esaurito le munizioni.
Stamane invece almeno 30 peshmerga curdi sono morti in due attentati suicidi nella città siriana di Hasakah, non nord-est del paese, a oltre 140 chilometri da Kobane. La città è una delle tre principali aeree curde della Siria ed è ormai circondata sul lato orientale, occidentale e meridionale. Ma come si temeva, senza un adeguato sostegno militare sul terreno, gli attacchi aerei della coalizione internazionale non sono riusciti a fermare l'avanzata jihadista. I curdi lo dicono da tempo: non è sufficiente bombardare. E oggi l'ex capo del personale delle forze armate del Regno Unito, il generale Sir David Richards, ha definito "senza senso" la scelta di chi ha inviato i caccia Tornado in Iraq senza prevedere una elementare" strategia di terra.
Il Foglio sportivo - in corpore sano