Laura Boldrini (foto LaPresse)

Boldrina Shiva show

Redazione

Parole al vento sulla decrescita dell’economia applicate alla politica. Intervistata ieri dal Corriere della Sera, il presidente della Camera Laura Boldrini ha spiazzato chi l’ha sempre considerata una figura debole sotto il profilo istituzionale: prenderla in considerazione sotto il profilo della pensatrice economica è anche peggio.

Intervistata ieri dal Corriere della Sera, il presidente della Camera Laura Boldrini ha spiazzato chi l’ha sempre considerata una figura debole sotto il profilo istituzionale: prenderla in considerazione sotto il profilo della pensatrice economica è anche peggio. Una mescolanza morbida tra Maurizio Landini e Vandana Shiva.

 

Si parla naturalmente di articolo 18 e Boldrini – che qualche mese fa s’era resa protagonista di uno sgarbo assai poco istituzionale a Sergio Marchionne, quando aveva rifiutato di visitare gli stabilimenti Fiat in gesto di condanna per la “gara al ribasso sui diritti e sul costo del lavoro” – parte col pilota automatico: “Se l’obiettivo è creare posti di lavoro, la discussione sull’articolo 18 non mi sembra cruciale”. Di che dunque si dovrebbe discutere, secondo il presidente della Camera? “Cruciale è la crescita che non c’è, sono i posti di lavoro che mancano. Il problema è crearli, non erodere le garanzie di chi un lavoro ancora ce l’ha”. Fin qui siamo al sindacalese da comizio, più Landini che Boldrini. Il peggio viene quando il pensiero dell’ex funzionaria dell’Onu tenta di arrampicarsi nei cieli ventosi della teoria economica: “Invece di concentrarci sull’articolo 18 dovremmo avere più coraggio di spostare il focus su un modello di sviluppo alternativo”. E dove trovarlo, se non nelle lande incantate della decrescita felice, vagamente tosco-polpottiana? “Penso a una economia non rapace, che tuteli ambiente e territorio e investa su ricerca e innovazione”. Vi sembra di averle già sentite? Sì, sono bellurie da talk-show. Come la citazione che dovrebbe squadernare al lettore scenari economici inauditi: “L’economista americano Rifkin ha detto che il vento e il sole non ti mandano la bolletta a casa, eppure la rivoluzione dell’economia sostenibile da noi stenta a decollare”. Vento nei capelli e colpi di sole: magnifico, finché si sta in spiaggia.

 

[**Video_box_2**]Ci piacerebbe immaginare la brava Monica Guerzoni che fa tanto d’occhi, mentre annota sul taccuino simili enormità. Ma ahinoi la giornalista del Corriere omaggia il presidente di “controcorrente”, che come ognun sa è la certificazione della morte di ogni pensiero per eccesso di conformismo. Poi le pennella in viso la preoccupazione per “il vento dell’antipolitica”. Forse dimenticando che se Boldrini è oggi la terza carica dello stato, lo si deve unicamente all’antipolitica. E che frasi come “sindacati e partiti soffrono la stessa crisi”, o “nel 2017 ogni partito si troverà costretto ad andare a caccia di gruppi di potere  e di imprenditori che poi ti chiederanno il conto” in “un ulteriore depotenziamento della politica nei confronti della finanza e dell’impresa”, sono di per sé affermazioni di antipolitica. Ma se il vento della decrescita soffierà felice, la finanza e l’impresa avranno altro cui pensare.

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