Chi è lo stato per non legiferare?
Le unioni civili omosessuali: rischi e utilità di nuove norme positive. L’ultimo annuncio del governo riguarda l’istituzione delle unioni civili per le coppie dello stesso sesso, secondo un modello un po’ superficialmente definito “tedesco”.
L’ultimo annuncio del governo riguarda l’istituzione delle unioni civili per le coppie dello stesso sesso, secondo un modello un po’ superficialmente definito “tedesco”. Va detto in linea generale che è bene che le questioni di questo genere – come per esempio quella che riguarda la procreazione assistita che la Consulta ha deciso debba essere consentita anche con donazione esterna alla coppia – vengano regolate da leggi positive, che possono essere studiate per contemperare diverse esigenze, piuttosto che affidate alla roulette russa delle pronunce degli organi giudiziari o alla sensibilità personale degli amministratori locali. Forse è una scelta di buon senso anche quella di legiferare esplicitamente sulle unioni civili per le coppie omosessuali, invece di seguire la via dell’introduzione di un matrimonio gay equiparato a quello tra uomo e donna. Una unione inutile per le coppie eterosessuali, che possono scegliere tra il matrimonio, con i suoi obblighi e i suoi diritti, e la semplice convivenza.
Redigendo una norma specifica per le unioni tra persone dello stesso sesso si può mantenere la specificità del matrimonio e del carattere di nucleo centrale della società che è riconosciuto dalla Costituzione alla famiglia, specificando invece le condizioni materiali (coabitazione per un certo periodo o altre forme di garanzia della stabilità del rapporto) delle unioni civili che determinano l’accesso a benefici di ordine fiscale, previdenziale o ereditario. Se le norme puntano alla tutela della stabilità dei rapporti di coppia, senza confonderli con il matrimonio, possono realizzare un miglioramento dell’ordine civile che è solo scopo di una legislazione laica, peraltro in un momento in cui la tradizionale critica religiosa del “disordine morale” sembra in discussione. Più complessa si presenta la questione dell’adottabilità da parte di coppie omosessuali, che secondo le anticipazioni verrà consentita solo per i figli biologici di uno dei membri. Resta in alcuni casi la domanda imbarazzante sul modo in cui questa procreazione ha luogo, con utilizzo di pratiche tuttora illegali come il cosiddetto utero in affitto.
[**Video_box_2**]Una norma che risolva questioni pratiche che nascono da situazioni di fatto, senza intaccare criteri stabili di vita che sono pare della cultura tradizionale, e che sia basata sull’eguaglianza dei diritti individuali: non è facile l’imprsa ma neppure impossibile. Sarebbe anche utile che non prestasse il fianco a interpretazioni “creative” da parte della magistratura ordinaria o costituzionale, che peraltro fioriscono in modo incontrollabile proprio quando si determina una situazione effettiva o anche solo virtuale di vuoto legislativo, come si è visto in numerosi casi recenti e non solo italiani.
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