Le piazze affaristiche europee continuano ad affondare (foto LaPresse)

Piazze europee in continua caduta: Milano cede il 4 per cento, poi limita le perdite

Redazione

Lo spread, dopo avere superato i 200 punti, mai così male da febbraio, torna a scendere. Le Borse continuano a essere colpite da vendite massicce. I mercati restano preoccupati dalla mancanza di un piano della Bce di quantitative easing sul modello della Federal Reserve.

E' senza freni l'ondata di vendite che sta colpendo i listini continentali con Milano che oggi è arrivata a perdere il 4 per cento dopo il mercoledì nero di ieri, Parigi il 3,6 per cento, Francoforte il 2,1 e Londra l'1 per cento. Madrid ha fatto addirittura peggio e ha perso il 4,8 per cento mentre Lisbona cede il 3,6 per cento. Sul finire di giornata, invece, la parziale riduzione del passivo grazie anche ad alcuni dati macro provenienti dagli Usa che hanno permesso a Wall Street di contenere la sua flessione. Il bilancio finale ha visto il Ftse Mib arretrare dell'1,21 per cento a quota 18.083 punti, con un minimo di giornata a 17.555 punti. All Share -1,18 per cento. Le vendite hanno bersagliato soprattutto i bancari, con una raffica di sospensioni anche per i big del settore.

 

La nuova, forte ondata di vendite a Piazza Affari ha riportato per lunghi tratta della giornata il Ftse Mib sotto la soglia dei 18 mila punti. E' la prima volta che accade nel 2014: l'indice era sceso a 17.804 punti alla chiusura del 12 dicembre scorso. Il Ftse Mib, che raggruppa i titoli principali della Borsa di Milano, aveva abbassato questa mattina il minimo dell'anno fino a 17.835 punti; quattro mesi fa, il 10 giugno, aveva invece segnato il picco massimo del 2014 a 22.590 punti, su livelli mai toccati dall'inizio del 2011. Da inizio anno piazza Affari ha perso poco meno del 6 per cento.

 

Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi chiude a 174 punti dopo aver toccato un massimo di giornata di 203 punti, un livello che non si registrava dallo scorso febbraio. Il rendimento del decennale è al 2,57 per cento. L'impennata di oggi (appena pochi giorni fa il differenziale viaggiava tra i 130 e i 140 punti) è legata al cattivo esito dell'asta di titoli di Stato spagnoli, nuovo segno della fine della luna di miele tra investitori e debito sovrano dell'area periferica dell'Eurozona. Il differenziale Bonos/Bund segna 139 punti per un tasso del 2,21 per cento.

 

 

Gli operatori sono preoccupati  dalla frenata dell'economia continentale e dal fatto che la Bce, a fronte delle resistenze tedesche, non abbia ancora messo in campo un piano di quantitative easing sul modello della Federal Reserve. Così, anche l'asta sui titoli di Stato spagnoli a 10 e 15 anni si è chiusa con una mezza delusione, con una risalita dei rendimenti e un ammontare collocato pari a 3,2 miliardi sui 3,5 miliardi previsti. A Piazza Affari crollano tutte le banche con Mps e Bpm in rosso di oltre l'8 per cento, con Wdf a -6,3 per cento e Telecom a -4,6 per cento. L'euro passa di mano a 1,2794 dollari.

 

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