Pier Carlo Padoan (foto LaPresse)

Padoan risponde all'Ue: "Misure da 4,5 miliardi. Evitare quarto anno di recessione"

Redazione

Il ministro dell'Economia risponde alla richiesta di chiarimenti formulata da Bruxelles. E spiega dove l'Italia troverà i soldi.

"E' mio dovere ricordarvi che l'economia italiana sta affrontando una delle recessioni più gravi e durature della sua storia, giunta al terzo anno, mentre c'è il serio rischio di deflazione e stagnazione. Un quarto anno di recessione va evitato a tutti i costi perché sarebbe difficile tirarne fuori il paese". Lo scrive il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan nella lettera di risposta al commissario Jyrki Katainen, inviata oggi dal governo italiano.

 

Il pacchetto di nuove misure definite "per rafforzare lo sforzo fiscale già previsto nella legge di stabilità porterà l'aggiustamento strutturale oltre gli 0,3 punti percentuali di pil nel 2015, migliorando il cammino verso l'obiettivo di bilancio di medio termine", continua il documento inviato dal ministro dell'Economia. Il valore delle nuove misure di aggiustamento fiscale, secondo quanto emerge dalla lettera di Padoan, ammonta a circa 4,5 miliardi. In dettaglio, 3,3 miliardi arriveranno dal Fondo per la riduzione del peso fiscale, 500 milioni dal taglio della quota di risorse interne destinate ai fondi di cofinanziamento per la coesione europea ed esentati dai tetti del patto di stabilità domestico che si applica alle regioni mentre altri 730 milioni arriveranno dall'estensione del regime di reverse charge al settore al dettaglio (misura quest'ultima che richiede l'approvazione di Bruxelles).

 

[**Video_box_2**]L'Italia, continua il ministro , "ha proposto un mix di misure che puntano a minimizzare i rischi macroeconomici dal momento che un atteggiamento fiscale più rigido e/o una diversa composizione sarebbero troppo rischiosi e forse controproducenti in termini di dinamica del debito". Il governo - ricorda Padoan - "punta ad attuare un aggiustamento di bilancio favorevole alla crescita fondato su miglioramenti duraturi legati al miglioramento dell'efficienza e della qualità della spesa pubblica e a tagli permanenti del cuneo fiscale sul lavoro".

 

Il debito pubblico italiano, continua Padoan nella lettera, segue un "percorso al ribasso" anche "grazie all'ambizioso piano di privatizzazioni pari a una media annua dello 0,7 per cento del pil". "Alcuni ritardi", spiega il ministro, "dovuti fra l'altro a condizioni avverse del mercato, saranno riassorbiti nei prossimi mesi" per raggiungere appieno entro il 2015 gli effetti previsti sul debito".