Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi (foto LaPresse)

"Sforare i parametri Ue non è la fine del mondo". L'assist di Squinzi a Renzi

Redazione

Il presidente di Confindustria chiede al governo di accelerare sulla riforma dello Statuto dei lavoratori, ma avverte: "Bisogna favorire ricerca e innovazione".

"Anche se sforassimo i parametri dell'Unione europea, non sarebbe la fine del mondo". Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel corso di un'intervista pubblica all'assemblea generale di Confindustria Pavia, è tornato a parlare della legge di stabilità, plaudendo il governo per lo sforzo e sottolineando come lo sforamento dei parametri di bilancio dell'Ue, non sarebbe problematico se permettessero investimenti nella ricerca, nell'innovazione e nelle infrastrutture. "Se andare non rispettare i parametri è la via per recuperare in competitività non vedo quale sia il problema".

 

"Sulla legga di stabilità diamo un giudizio complessivamente positivo, se non altro sull'impianto che effettivamente va incontro a molte cose che Confindustria chiede da anni e anni", ha detto Squinzi che ha inoltre evidenziato come, grazie ad alcune migliorie introdotte dal governo per diminuire la pressione fiscale, le aziende potranno cercare di superare la contingenza negativa: "L'azzeramento della componente del lavoro dal calcolo dell'Irap, è una misura positivissima per noi, e anche la decontribuzione dei contratti a tempo indeterminato è una buona notizia". Il presidente di Confindustria ha però aggiunto che ciò potrebbe non bastare soprattutto se non si agevolerà ricerca e innovazione.

 

[**Video_box_2**]Squinzi spinge Renzi anche a proposito della riforma del mercato del lavoro: "Il posto fisso non esiste più, ma gli imprenditori non si divertono a licenziare, i nostri lavoratori sono tutti a livelli di preparazione altissimi, fanno parte del patrimonio aziendale. Anche noi vogliamo difenderli a tutti i costi e il contratto ideale è a tempo indeterminato che sia conveniente per le imprese e per i lavoratori". E' per questo che da Confindustria chiedono una riforma radicale dello Statuto dei lavoratori, apparato normativo ormai "vecchio di 50 anni. E in questi 50 anni il mondo è cambiato a una velocità straordinaria, ne dobbiamo prendere atto".

 

Il presidente di Confindustra attacca invece i sindacati: "E' necessario che chi difende i lavoratori ammetta, una volta per tutte,  
che spesso si sono difese situazione indifendibili. Per esempio il problema dell'assenteismo va contrastato con più determinazione di quanto fatto finora in Italia".