In Burkina Faso il Parlamento e il governo vanno in fiamme
Cinque morti finora tra gli scontri con la polizia, I manifestanti chiedono la sostituzione del presidente Compaore con il generale Lougue.
A Ouagadougou, la capitale dello stato africano del Burkina Faso, una folla di manifestanti ha dato fuoco al palazzo del Parlamento e ad altri edifici del governo e costretto il presidente Blaise Compaore, che governa il paese da 27 anni con stile autoritario, a dichiarare lo stato di emergenza.
Le proteste, che sono poi sfociate nella violenza, sono iniziate martedì quando è stato annunciato che il Parlamento avrebbe votato una proposta di legge per consentire al presidente Compaore di candidarsi al suo quinto mandato di cinque anni. Nel 1987 Compaore ha conquistato il potere grazie a un colpo di stato, e da allora ha sempre vinto delle elezioni duramente contestate dall’opposizione e dagli enti internazionali.
Le proteste sono divampate oggi, quando migliaia di persone si sono scontrate con la polizia e hanno assaltato il palazzo del Parlamento e altri edifici governativi. I manifestanti hanno trafugato e bruciato documenti ufficiali e materiale elettronico. La polizia ha usato armi da fuoco per contrastare i manifestanti. I morti sono almeno cinque, ma il conteggio è provvisorio.
Secondo la corrispondente della Bbc sul posto, molti soldati si sono uniti alla protesta. Tra questi anche un ex ministro della Difesa, il generale Kouame Lougue. Alcuni manifestanti chiedono la sostituzione del presidente Compaore con il generale Lougue. Proteste simili sono scoppiate in altre città del paese. In serata il presidente ha dichiarato lo stato di emergenza e ha annunciato lo scioglimento del governo e l’intervento dell’esercito in città.
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