Renzi: "Il lavoro non sia terreno di scontro". Ma gli statali vanno verso lo sciopero
Il premier parla di un paese "col freno a mano tirato". Cgil, Cisl e Uil rispondono con una manifestazione, prevista per domani a Roma.
Sul tema del lavoro "bisogna avere la capacità di non mettere gli uni contro gli altri", ha detto oggi il premier Matteo Renzi intervenendo all'inaugurazione dello stabilimento Piaggio Aerospace a Villanova d'Albenga. "Si possono avere idee diverse ma mai fare del mondo del lavoro un terreno di scontro", ha ribadito. "Gli italiani vivono con il freno a mano tirato", hanno paura del futuro. Eppure "la gente di Piaggio non ha avuto paura del futuro e ha fatto un'impresa che è all'avanguardia in Europa e nel mondo, e il nostro paese è pieno di esperienze di avanguardia. Bisogna togliersi di dosso la paura, la rassegnazione".
Per domani, però, i sindacati hanno indetto una grande manifestazione nazionale di tutti i lavoratori pubblici che si terrà a Roma. La mobilitazione, hanno detto i segretari generali delle categorie dei lavoratori pubblici di Cgil, Cisl e Uil, nel corso di una conferenza stampa per presentare l'iniziativa, continua fino eventualmente allo sciopero generale, prima dell'approvazione della legge di stabilità. "Domani la piazza ci suggerirà cosa decidere sullo sciopero generale - ha detto Giovanni Torluccio, della Uil Fp - ed è chiaro che va fatta prima dell'approvazione della legge di stabilità". "Se il governo non risponderà alla richiesta di finanziare il rinnovo dei contratti - ha dichiarato Giovanni Faverin, della Cisl Fp - saremo costretti a continuare la mobilitazione per arrivare fino alla sciopero".
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