Van Rompuy avvisa l'Europa: "Riforme strutturali per combattere antieuropeisti"
L'ex presidente del Consiglio europeo indica le priorità: "Riformare il mercato del lavoro e rafforzare il coordinamento economico"
"Se non ci saranno risultati tangibili per la gente sulla crescita e sul lavoro per dimostrare che i sacrifici sono stati coronati dal successo l'idea di un Europa unita verrà messa in discussione". Il presidente uscente del Consiglio europeo, Herman Van
Rompuy, intervenuti al convegno dell'Accademia dei Lincei a Roma sull'argomento "Dove va l'Europa?", ha fatto il punto sulla situazione economica dell'Eurozona chiedendo ai governi di intervenire in fretta sulle riforme strutturali per evitare "alle prossime elezione europee e nazionali potrebbero essere un disastro" tanto che, pronostica, "i prossimi cinque anni saranno ancora più critici dei passati cinque".
Van Rompuy per uscire dalla crisi economica e allontanare così lo spettro della stagnazione ha indicato alcune priorità, ossia interventi radicali innanzitutto in tema di mercato del lavoro per favorire l'introduzione di un mercato unico, e, in secondo luogo, in tema di unione energetica, mercato digitale, ricerca e innovazione. L'ex presidente del Consiglio europeo ha indicato come è necessario in primo luogo combattere "la dualità tra chi è dentro e chi è fuori, tra quelli che hanno un contratto fisso e chi ha un lavoro precario o non lo ha. Questo dualismo - ha aggiunto - è per molti Paesi il principale motivo dietro il forte aumento della disoccupazione durante la crisi".
[**Video_box_2**]Una "lezione importante" che arriva dalla crisi è che "avevamo bisogno e ancora abbiamo bisogno di più Europa, sicuramente nell'eurozona" e per questo, ha aggiunto Van Rompuy "dobbiamo rafforzare l'unione economica e monetaria". Dopo aver ricordato i passi già compiuti, ultimo quello della vigilanza bancaria assunta dalla Bce che è "l'avvio dell'unione bancaria", l'ex presidente del Consiglio europeo ha aggiunto che "bisognerà fare di più, in particolare sul coordinamento economico. Non si può avere una moneta unica e 19 politiche economiche separate".
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