Un piatto di cavallette arrostite.

Libero insetto in libero piatto

Redazione

Qualche giorno fa in un ristorante milanese l’Asl ha sequestrato una cinquantina di chili di insetti. Non si è trattato di una disinfestazione, gli operatori sanitari non sono stati chiamati dai proprietari del locale né dai clienti.

Qualche giorno fa in un ristorante milanese l’Asl ha sequestrato una cinquantina di chili di insetti. Non si è trattato di una disinfestazione, gli operatori sanitari non sono stati chiamati dai proprietari del locale né dai clienti. Anzi i clienti sono quelli che ci sono rimasti peggio, visto che in quel ristorante ci erano andati appositamente per mangiare focacce con provola e grilli, polpette di riso e larve, risotti con salsicce e vespe, filetti con bachi da seta, budino con cavallette, caffè e grappa con scorpione, il tutto per 30 euro. Ma non è stato possibile, i funzionari si sono presentati per sequestrare le prelibatezze: in Italia non è permesso il consumo alimentare degli insetti. Senza dare un giudizio di gusto, d’altronde a tavola come a letto ognuno ha le sue preferenze e pare che gli insetti ora vengano cucinati nei più prestigiosi ristoranti del mondo, ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di uno stato che ha il massimo disprezzo della libertà dei cittadini, che impedisce libere e consapevoli scelte dei consumatori. Uno stato dove è proibito tutto ciò che non è espressamente permesso.

 

“Niente di nuovo”, si dirà, ma la vicenda assume dei contorni grotteschi per la città in cui è accaduta. Milano tra pochi mesi sarà la sede dell’Expo 2015, esposizione universale il cui tema è proprio l’alimentazione: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, è il titolo. Si dà il caso che gli insetti facciano parte della dieta di circa 2 miliardi di persone nel mondo, per la Fao sono il futuro dell’alimentazione in quanto ricchi di proteine, a basso impatto ambientale, facili ed economici da allevare e l’entomofagia è il tema di diversi convegni promossi dal comitato scientifico di Expo. Visto che già la discussione sugli Organismi geneticamente modificati (Ogm) è bacata dalla scelta di madrine e padrini che difendono la purezza della razza di vegetali e ortaggi, sarebbe il caso di evitare per la riuscita di Expo che all’oscurantismo scientifico si aggiunga quello burocratico che impedisce di servire insetti. Forse agli italiani fanno schifo, ma convincerli sarà semplice, basterà scrivere sotto a cavallette e grilli dei cartelli del tipo “prodotto bio” e “Ogm free”.

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