Lo Stato islamico uccide anche l'americano Peter Kassig
Aveva 26 anni ed era originario di Indianapolis. Si trovava in Siria come operatore umanitario in una ong da lui fondata. Si era convertito all'Islam.
L’ostaggio americano Peter Kassig è stato decapitato. In un video diffuso online dallo Stato islamico si assiste infatti all’esecuzione dell’ostaggio da parte di un boia. I jihadisti avevano minacciato di ucciderlo alcune settimane fa nel video della decapitazione del volontario britannico Alan Henning.
Peter Kassig, originario di Indianapolis, aveva 26 anni. Era stato rapito in Siria il 1 ottobre scorso dove con l’organizzazione no profit Sera (Special Emergency Response and Assistance), che lui stesso aveva fondato, stava aiutando a curare la popolazione siriana. Prima di diventare assistente medico Kassig era membro dei Rangers, uno dei reparti speciali dell’Us Army. Con la divisa da soldato aveva partecipato ad un tour di missione in Iraq nel 2007. Un’esperienza chiusasi però con il congedo per ragioni mediche
[**Video_box_2**]Kassig aveva scritto una lettera ai genitori datata 2 giugno: “Ho paura di morire, ma la cosa più difficile è non sapere, immaginare, sperare se posso addirittura sperare ancora”. L’americano durante la sua permanenza in Siria si era anche convertito all’Islam e aveva scelto il nome di Abdul Rahman. A proposito di questa scelta nella lettera aggiunse: “In termini di fede, prego ogni giorno e non sono arrabbiato per la mia condizione. Sono in una complicata situazione dogmatica qui, ma sono in pace con il mio credo. Sono molto triste per ciò che è successo e per quello che voi a casa state passando. Se dovessi morire, immagino che almeno voi e io possiamo trovare rifugio e conforto nel sapere che sono partito nel tentativo di alleviare la sofferenza e aiutare i bisognosi”.
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