Ebola, muore in Nebraska il medico rientrato dalla Sierra Leone
Martin Salia è la seconda vittima del virus deceduta negli Stati Uniti.
Martin Salia, il chirurgo che aveva contratto il virus ebola mentre lavorava nel suo paese natio, la Sierra Leone, è morto nonostante le cure ricevute a Omaha, al Nebraska Medical Center. E' la seconda vittima del virus in Usa. Salia era in "condizioni estremamente critiche" dopo il trasporto negli Stati Uniti in una aereo-ambulanza appositamente attrezzata, riporta il 'Washington Post', citando un comunicato ufficiale della struttura sanitaria americana, dotata di uno speciale reparto di bio-contenimento.
Salia, originario del Paese africano flagellato dall'Ebola, ma che lavorava in Maryland, era inizialmente risultato negativo al test per il virus; ma un secondo esame ha dato esito positivo il 10 novembre. E' stato trattato con il sangue di un sopravvissuto all'Ebola e con il trattamento sperimentale ZMapp. Ma quando è arrivato in Nebraska, sabato, era già affetto da insufficienza renale e respiratoria. E' morto questa mattina verso le 4, ora locale.
"Purtroppo, nonostante i nostri sforzi, non siamo riusciti a salvarlo", ha detto Phil Smith, direttore medico dell'Unità di biocontenimento del Nebraska Medical Center. Abbiamo utilizzato ogni trattamento possibile a disposizione per dare al dottor Salia ogni possibile opportunità di sopravvivenza. Come abbiamo imparato, il trattamento precoce con questi pazienti è essenziale. Nel suo caso, la malattia era già estremamente avanzata quando è arrivato per il trattamento". La moglie di Salia, Isatu, ha ringraziato il personale dell'ospedale per aver cercato di salvare la vita del marito: "Siamo molto grati per gli sforzi del team guidato dal dottor Smith - ha detto - Questo era il miglior posto possibile dove cercare di salvare mio marito".
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