Draghi avvisa l'Eurozona: "Difficile una ripresa forte"
"La situazione dell'inflazione è peggiorata", dice il presidente della Bce.
"La situazione dell'inflazione nell'Eurozona è sempre più problematica". Gli andamenti positivi registrati nell'area dell'euro nella sfera finanziaria infatti "non si sono trasferiti appieno in quella economica" e la congiuntura nell'area "resta difficile". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo al 24simo European Banking Congress a Francoforte. Anche il dato sull'indice Pmi diffuso ieri "indica che è improbabile un forte rimbalzo economico nei prossimi mesi" anche sulla base di nuove commesse che sono scese per la prima volta dal luglio 2013. In questo contesto, "l'andamento dell'inflazione nell'Eurozona è diventato sempre più problematico".
L'inflazione complessiva "è diminuita in modo significativo negli ultimi dodici mesi", ha detto Draghi, ricordando che "lo scorso novembre era allo 0,9 per cento. Un livello basso ma che, secondo le previsioni, avrebbe dovuto riportarsi a oggi a un livello più sicuro di oltre l'1 per cento. Invece, l'ultimo dato è dello 0,4 per cento. Il progressivo calo del tasso di inflazione "è da ricondursi alla discesa dei prezzi dell'energia e dei beni alimentari che sono due componenti in genere volatili e i cui effetti sono normalmente temporanei". In effetti, ha ricordato ancora Draghi, un tale scenario di bassi tassi di inflazione da energia e prodotti alimentari "danno un sostegno consistente all'attività economica, aumentando i redditi reali disponibili". Tuttavia, "anche l'inflazione 'core' èbassa", e cioè il tasso che esclude le componenti più volatili e temporanee. Un tasso 'core' così basso (0,7 per cento in ottobre) per periodo di tempo così lungo, e cioè durante l'ultimo anno, "indica che non si tratta di un fattore temporaneo" ma che "anche la debolezza della domanda sottostante vi sta contribuendo". Quindi, "non possiamo stare a guardare" ma "dobbiamo fare molta attenzione a che questi bassi tassi di inflazione non si diffondano gradualmente nell'economia in modi che potrebbero peggiorare la situazione economica e l'outlook dei prezzi".
[**Video_box_2**]Di fronte a un tasso di inflazione "continuamente debole, abbiamo raggiunto in settembre", con le ultime decisioni in materia di politica monetaria, "la soglia minima effettiva dei tassi di interesse", ha ricordato Draghi, e "ci siamo rivolti a piani di acquisto di asset come modo per rendere ancora più accomodante la nostra politica monetaria". Al momento, ha detto Draghi, "registriamo una certa volatilità nelle attese di inflazione. Gli indicatori di lungo termine sono, nel complesso, entro una gamma che possiamo considerare coerenti con una situazione di stabilità dei prezzi. Sull'orizzonte più breve, tuttavia, gli indicatori sono scesi a livelli che ritengo eccessivamente bassi". Una volta raggiunta una situazione di tassi zero, e addirittura sotto zero per i depositi delle banche presso la Bce (-0,20 per cento il tasso attualmente applicato) con le decisioni prese in giugno e, soprattutto in settembre, ha ricordato Draghi, "siamo passati da una cornice di politica monetaria basata soprattutto sull'approvvigionamento passivo di liquidità al sistema a una gestione più attiva e controllata del nostro bilancio". Questo vuol dire che, al momento, "a determinare il nostro orientamento di politica monetaria sono il volume e la composizione del nostro bilancio o, per essere più specifici, i mercati sui quali interveniamo così come la dimensione e il passo dei nostri acquisti". Con i piani già annunciati, che riguardano i segmenti dei covered bond e degli Abs, il Consiglio direttivo della Bce "conta di riportare il bilancio dell'Eurosistema verso i livelli prevalenti a inizio 2012". "Vorrei aggiungere, tuttavia - ha ribadito Draghi - che sulla base dei risultati, c'è l'impegno del Consiglio a ricalibrare il volume, il ritmo e la composizione dei nostri acquisti così da poter rispondere al nostro mandato. Per questo, il Consiglio ha chiesto allo staff della Bce e ai comitati interessati nell'Eurosistema di assicurare la preparazione tempestiva delle ulteriori misure da attuare, se necessario".
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