Social card agli stranieri, Ncd non ci sta: "Il governo ritiri l'emendamento"
In commissione Bilancio alla Camera l'esecutivo propone anche un nuovo tetto ai bonus bebè e misure per ammorbidire i tagli ai Comuni (pari a 1,2 miliardi di euro).
Nel giorno in cui il governo ha depositato in commissione Bilancio alla Camera l'emendamento al ddl stabilità che incrementa le risorse per la riforma degli ammortizzatori sociali con 200 milioni l'anno nel 2015 e nel 2016, il Nuovo centrodestra avanza diverse critiche all'esecutivo. A preoccupare è soprattutto la social card, estesa nei pani di Renzi anche agli extracomunitari. "Il governo ritiri l'emendamento sulla social card agli stranieri. Dopo l'equivoco che si è creato ieri, crediamo sia opportuno che il governo valuti questa richiesta anche per meglio riformulare l'emendamento stesso. Non è chiaro tra l'altro se il governo vuole estendere la social card o destinare apposite risorse per ottemperare a precedenti obblighi e sanare il contenzioso con le Poste. C'è ancora tempo per discuterne". E' quanto dichiarano il capogruppo Ncd alla Camera, Nunzia De Girolamo, il capogruppo Ncd in commissione Bilancio, Paolo Tancredi, e la vicepresidente Barbara Saltamartini che ha formalizzato la richiesta in commissione Bilancio.
Nel frattempo, il governo ha depositato in commissione Bilancio alla Camera il cosiddetto pacchetto-Comuni, gli emendamenti che consentiranno, commenta il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, di "alleviare il peso del taglio da 1,2 miliardi chiesto ai Comuni". Tra le correzioni proposte, "frutto del confronto con gli enti locali", la ricontrattazione dei mutui in essere e l'esenzione per cinque anni dalle regole del patto di stabilità interno per i Comuni che si fondono. In questo modo l'esecutivo intende garantire maggiore spazio di manovra ai primi cittadini nella gestione dei tagli, il cui importo complessivo resta fermo e confermano l'allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno. Inoltre gli oneri di urbanizzazione potranno essere utilizzati anche per la spesa corrente, mentre fino a oggi dovevano necessariamente essere reinvestiti. Il ripianamento dei debili potrà essere spalmato su 30 anni anziché su 10.
Tra gli emendamenti depositati dal governo anche quello che modifica le modalità di rilascio del cosiddetto "bonus bebè" da 80 euro che verrà erogato alle famiglie con reddito Isee non superiore a 25 mila euro. Lo prevede l'emendamento al Ddl stabilità depositato dal relatore Mauro Guerra (Pd). La proposta corregge quindi il tetto precedentemente fissato a 90 mila euro di reddito annuo dichiarato. Per i nuclei familiari con reddito equivalente Isee non superiore a 7 mila euro, l'assegno raddoppia.
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