Caciara a 5 stelle. Due espulsioni. I grillini si pestano su politica e quattrini
Beppe Grillo epura per non affrontare la sconfitta elettorale alle regionali: allontanati i deputati Artini e Pinna, rei di non aver versato parte dello stipendio. Ma la base si spacca.
Grillismo in crisi profonda. I consensi calano, l'insoddisfazione della base per le politiche isolazionistiche dell'entourage cresce e Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio ritornano a parlare di scontrini e regole non rispettate, quasi per sviare l'insuccesso elettorale alle ultime elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria. In questo modo diventano i deputati Massimo Artini e Paola Pinna, rei, almeno secondo l'ex comico di non aver restituito parte del proprio stipendio, i capri espiatori sui quali cercare di ricompattare un M5s sconquassato dalla vita politica e dalle urne.
I due deputati sono stati espulsi dopo il voto degli utenti del blog di Beppe Grillo.
"Li caccio?", chiede Grillo sul web, si appella alla trasparenza e alle decisioni condivise, alla volontà della rete, ma dimentica però il regolamento che lui stesso ha avallato. "Il sondaggio sull'espulsione si' che e' una violazione delle regole perché non passa dall'assemblea", che invece avrebbe diritto di decidere sul futuro dei parlamentari pentastellati, "perché si danno informazioni false e perché c'e' solo una versione", controbatte Paola Pinna, sottolineando la sua estraneità alla vicenda: "Non é vero che mi sono tenuta i soldi", dice pubblicando le foto dei bonifici bancari effettuati nei mesi scorsi all'M5s.
[**Video_box_2**]"Siamo alle solite. Il blog di Beppe Grillo, con un nuovo atto d'imperio e senza rispetto per il codice di comportamento per gli eletti Cinque stelle, procede a due nuove espulsioni nel Movimento, senza passare per l'assemblea congiunta. E questa sarebbe la tanto sbandierata democrazia? A quanto pare gli errori compiuti in passato non hanno insegnato niente ai vertici". Così i senatori ex M5s, ora nel gruppo Misto, Alessandra Bencini, Monica Casaletto, Maurizio Romani, Fabrizio Bocchino, Laura Bignami, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana, commentano l'avvio della procedura di espulsione dei deputati 5 Stelle Paola Pinna e Massimo Artini.
"Nel post fa sorridere proprio il richiamo al codice di comportamento - rincarano la dose - E' evidente che il duo Grillo-Casaleggio lo utilizzi a convenienza. Come si fa a citarlo, infatti, in merito alle rendicontazioni se poi non esistono regole chiare e valide per tutti gli eletti, dai consiglieri agli europarlamentari?".
Secondo i senatori del Misto la pietra dello scandalo è il caso del deputato toscano finito sul banco degli imputati: "E' chiaro che nel M5S vige una sola norma e cioè quella di 'non disturbare il manovratore' - concludono - L'unica colpa di Artini, infatti, è stata quella di mettere in evidenza le falle del sistema di rendicontazione e, quindi, i rischi di aggredibilità esterna del portale".
Anche Paola Pinna il 25 novembre aveva criticato l'operato dei vertici pentastellati sul suo profilo Facebook, ammettendo la sconfitta e la trasformazione "da interpreti della protesta e da unica alternativa credibile a un sistema corrotto e inefficace, dominato da un malaffare lontano dalle istanze dei cittadini, siamo diventati marginali sulla scena politica". Cosa che forse non è piaciuta ai vertici del Movimento.
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