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Il presidente della Bce, Mario Draghi (foto LaPresse)
Sulla crescita dell'Eurozona Draghi avverte: "La Bce non può fare tutto da sola"
Il presidente dell'istituto di Francoforte chiede "una strategia complessiva" perché, dice, "la politica monetaria non basta" e occorrono le riforme dei singoli paesi.
La Bce non può fare tutto da sola, serve una "strategia complessiva", riforme incluse, per tornare in carreggiata e garantire la ripresa. Lo sostiene il presidente della Bce, Mario Draghi nel discorso rivolto oggi al Parlamento finlandese. "Sia chiaro - dice Draghi - la politica monetaria da sola non può fare tutto il lavoro sporco. Tutti gli attori politici, a livello nazionale ed europeo, devono fare la loro parte". "Ora - aggiunge Draghi - non è certo il momento giusto per la compiacenza, sia per quanto riguarda le politiche fiscali sia per le riforme strutturali".
"In estate abbiamo assistito a un indebolimento della crescita dell'area euro e lo scenario economico dell'Eurozona è circondato da numerosi rischi al ribasso", ha avvertito Draghi. "Le più recenti previsioni - aggiunge - sono state corrette al ribasso. La nostra aspettativa per una ripresa moderata nei prossimi anni non è cambiata, grazie alle misure di politica monetaria attuate, al miglioramento in corso delle condizioni finanziarie e ai progressi nelle riforme e nel consolidamento. Tuttavia la ripresa resta minata dalla disoccupazione, dalla capacità produttiva inutilizzata e dai necessari aggiustamenti di bilancio". La Bce continuerà comunque a fare quanto possibile per fronteggiare soprattutto il pericolo della deflazione. L'istituto di Francoforte, ha assicurato Draghi, resta pronta ad applicare tutti gli strumenti non convenzionali a sua disposizione "per fare fronte a un periodo troppo lungo di bassa inflazione".
[**Video_box_2**]Le misure di allentamento del credito decise a giugno e settembre dalla Bce "stanno già dando benefici tangibili, ma serve tempo perché i loro positivi effetti si realizzino in pieno", ha commentato il presidente della Bce ricordando il taglio dei tassi di riferimento, con il saggio di rifinanziamento sceso allo 0,05 per cento e quello sui depositi a -0,20 per cento, così come le operazioni Tltro iniziate a settembre, il programma di acquisti di Abs avviato la scorsa settimana e anche gli acquisti di covered bonds. "Queste misure", ha detto Draghi, "rafforzeranno la trasmissione della politica monetaria, sosterranno la provvista di credito all'economia dell'area euro e di conseguenza allenteranno ancora più la posizione monetaria", evidenziando che tali iniziative - che riporteranno il bilancio della Bce verso i livelli raggiunti nel 2012 - contribuiranno quindi in modo efficace a una graduale ripresa e al ritorno dell'inflazione a livelli prossimi al target, ovvero sotto ma vicino al 2 per cento.
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