Matteo Renzi (foto LaPresse)

Renzi pronto a utilizzare "strumenti non convenzionali" per Ilva e lavoro

Redazione

Liberalizzazioni e interventi per il rilancio economico del paese, le priorità: "Serve un piano unico di rilancio, non un eccesso di decreti", ha sottolineato durante il question time alla Camera.

Per Ilva il governo prenderà in considerazione "tutti i tipi di soluzione, da investimenti privati italiani e internazionali, fino ad un intervento pubblico che consenta di affrontare le condizioni ambientali e faccia sì che Ilva torni sul mercato competitiva in Europa". Matteo Renzi durante il question time alla Camera annunciando l'utilizzo "anche strumenti che potremmo definire non convenzionali" per salvaguardare il lavoro e per agevolare il rilancio industriale del paese.

 

Il rilancio economico del paese sarà anche il miglior metodo di lotta alla povertà: "Questa non deriva infatti dalle una  tantum ma da interventi finalizzati alla crescita. E su questo abbiamo scelto di intervenire". "Nel nostro paese - ha sottolineato - i dati sulla povertà sono collegati alla situazione della crisi economica. Ma mai un governo ha fatto quello che ha fatto questo governo, aumentando le risorse sul sociale e sul terzo settore. Mai come questo governo ci sono stati atti concreti e soldi sul fondo sociale".

 

[**Video_box_2**]Il presidente del Consiglio ha affrontato anche il tema liberalizzazioni, sottolineando come queste "sono e restano la priorità di questo governo ma l'azione entrerà nel vivo nel 2015 considerato che al momento il Parlamento è impegnato in una serie di riforma importanti". Renzi ha sottolineato inoltre l'intenzione di "evitare l'eccesso di provvedimenti", ma di volersi concentrare piuttosto su di un piano unico. Dal governo, ha evidenziato il premier, c'è già stata "una ampia serie di iniziative: dai servizi pubblici locali, quel nugolo di municipalizzate che è una vergogna inaccettabile, agli appalti pubblici e le centrali di acquisto".

 

A proposito della situazione in medio oriente e in Libia Renzi ha sottolineato come più che a un intervento armato diretto dell'Italia il nostro paese debba continuare nel percorso intrapreso ossia nel cercare di superare l'estremismo islamico tramite una campagna sia diplomatica, sia di rafforzamento militare della parte moderata della politica di quei paesi: "Stiamo vivendo un tornante della storia particolarmente difficile, solo la storia potrà dare un giudizio definitivo. In Libia noi stiamo cercando di facilitare il dialogo tra le diverse fazioni, lasciando aperta l'ambasciata per questo. Ma non posso non far mie le parole di al Sisi: la lotta contro il terrorismo, non contro l'Islam, non può che continuare attraverso una gigantesca campagna educativa".