Una delle tante vlautazioni che Internet permette di esprimere in Rete, dagli alberghi ai libri passando per i film e altri moltissimi contenuti

Stellìnami qui

Redazione
Come ti senti dopo aver letto questo articolo? Che voto gli daresti da uno a cinque? Lo consiglieresti ai tuoi amici? Lo shareresti, lo stellineresti? Internet ha molto a cuore la nostra opinione, vuole sapere cosa ne pensiamo su quello che leggiamo, su quello che vediamo, sui nostri stati d'animo.

Come ti senti dopo aver letto questo articolo? Che voto gli daresti da uno a cinque? Lo consiglieresti ai tuoi amici? Lo shareresti, lo stellineresti? Internet ha molto a cuore la nostra opinione, vuole sapere cosa ne pensiamo su quello che leggiamo, su quello che vediamo, sui nostri stati d’animo. Vuole che valutiamo, recensiamo, diamo giudizi. I siti dei giornali usano le faccine: non si valutano gli articoli, ma gli stati d’animo. Quelli più trendy, come BuzzFeed, hanno molti sistemi di giudizio tutti insieme, dalle sigle ai disegnini animati. Amazon ha le stelline, da una a cinque per dire se lo scaldabagno comprato alla nonna per Natale funziona bene. Le stelline sono gettonate, le usa anche Google, mentre YouTube è binario, pollice in su o in giù per sapere se il video ti è piaciuto. TripAdvisor, il sito di recensioni di ristoranti, usa i pallini, il massimo è cinque, e poi li stampa su degli adesivi che tutti i locali attaccano alla porta, e l’invito implicito è: giudicami. Corri su internet a darmi un parere, scrivi una recensione, fammi sapere cosa ne pensi. E’ la dittatura digitale delle stelline, delle recensioni, quella in cui ogni clic è una decisione e ogni decisione è un modo per conoscerti meglio. Internet vuole essere giudicato, per lui è essenziale sapere se lo scaldabagno è piaciuto alla nonna, se il sushi al ristorante dell’altra sera era fresco o se ti sei pentito di aver scaricato l’ennesima app per fare foto creative. La dittatura delle stelline è la dittatura dell’algoritmo, e l’algoritmo ci studia, ha imparato a conoscerci e sa che se lo scaldabagno andava bene, per il prossimo Natale potremo volere un set di asciugamani, magari della marca che abbiamo laicato (sì, laicato) su Facebook. Che se ci è piaciuto un video con i migliori gol del campionato allora ne vedremo un altro, e quest’altro sarà pieno di pubblicità. Che se abbiamo dato cinque stelle a un libro, probabilmente piacerà anche ai nostri amici. L’algoritmo si nutre di stelline, palline, recensioni, li trasforma in numeri ed elenchi di priorità, e alla fine usa le nostre valutazioni per valutare noi, per decidere che tipo di consumatori siamo, che lettori, che spettatori. Lo sappiamo, fa parte del gioco, e ogni tanto l’intelligenza collettiva della stellina funziona (chiedere alle guide dei ristoranti, soppiantate da TripAdvisor).

 

Ma come ci sentiremmo se diventassimo noi il prodotto da valutare? Se qualcuno le mettesse a noi, le stelline? Alcune app, quelle dette della disintermediazione, lo stanno già facendo. Uber, per esempio, non vende prodotti, mette in comunicazione un autista e un passeggero, ed entrambi, in un certo senso, sono utenti. Così la valutazione è a doppio senso, il passeggero mette le stelline (da una a cinque, anche qui) all’autista e l’autista al passeggero. Se i due non si piacciono, se l’autista è scorbutico o il passeggero mangia in macchina (o peggio, si fa accompagnare a comprare la droga, è successo anche questo, racconta il New York Times) l’algoritmo se lo ricorda, e fa in modo che non si incontrino più. Anche Airbnb, che ti consente di affittare una stanza su internet, vuole che tutti siano valutati, utente e affittuario, e se sporchi in camera il tuo rating è in pericolo. In America si sta diffondendo OpenTable, un servizio pensato per prenotare i ristoranti che però è diventato un modo con cui i ristoratori valutano i clienti. Se il signore al tavolo nove continua a rimandare indietro i piatti e lascia poca mancia, l’oste gli farà una recensione negativa (che non viene condivisa con gli altri ristoranti), e OpenTable lo segnalerà la prossima volta che farà una prenotazione. Hai solo due stelline? Mi dispiace, siamo al completo.

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