Schaeuble rettifica le parole di Merkel: "Rilevante la riforma del lavoro italiana"
Il ministro delle Finanze tedesco parla all'Eurogruppo e promuove le misure di Roma sul fronte dell'occupazione. Il portavoce della cancelliera: "Renzi ha il nostro appoggio".
Dopo le polemiche di ieri per le parole della cancelliera tedesca Angela Merkel sulle riforme attutate finora in Italia (definite "insufficienti" dal capo del governo tedesco) arriva la rettifica del ministro delle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble: "In Italia è passata una riforma rilevante del mercato del lavoro", ha detto oggi ai giornalisti prima della riunione dell'Eurogruppo dedicata alle valutazioni sui bilanci 2015 (compresi quelli di Italia e Francia). Sui tre mesi e mezzo di tempo concessi dalla Commissione europea per verificare la situazione dei conti pubblici di Italia, Francia e Belgio, Schaeuble ha detto che tale periodo "deve essere usato". A marzo Bruxelles valuterà in via definitiva se le finanziarie dei tre paesi rispettano o meno le regole di bilancio Ue.
"L'Italia sta affrontando un processo di riforme che richiede pazienza e che ha l'appoggio della Merkel", ha detto il portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert, secondo il quale la Germania e il suo cancelliere appoggiano le riforme che Italia e Francia stanno applicando. "Sappiamo - dice Seibert - che questo processo porta con se' delle difficoltà interne e che occorre avere coraggio per fronteggiarle. Il cancelliere ha più volte detto che appoggia questo processo di riforme".
A confermare la posizione già comunicata dalla Commissione europea è stato il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Djisselbloem: "Occorre che Italia, Francia e Belgio facciano tutto il possibile per colmare ciò che manca" per rispettare le regole del patto di stabilità. "Viste le circostanze" la Commissione ha deciso di concedere più tempo per rispettare gli impegni di bilancio fissati dal patto di stabilità e crescita: "I paesi devono ascoltare bene" tali indicazioni. Dijsselbloem ha ribadito che "il rispetto delle regole è cruciale per la fiducia all'interno dell'Eurogruppo e fuori". Italia, Francia e Belgio devono seguire le indicazioni della Commissione che ha stabilito che "alcune misure extra (di bilancio, ndr) devono essere considerate" allo scopo di colmare la differenza tra il progetto di bilancio 2015 e ciò che dovrebbe risultare l'anno prossimo effettivamente. Dijsselbloem ha aggiunto che la situazione dei tre paesi sarà verificata a marzo.
Parole ben diverse le aveva invece usate Angela Merkel ieri. Le riforme adottate in Italia e Francia sono "insufficienti", aveva dichiarato il cancelliere tedesco Angela Merkel in un'intervista pubblicata ieri dal quotidiano Die Welt. La Commissione europea, aveva rimarcato il capo del governo tedesco, "ha stabilito un calendario in base al quale Francia e Italia dovranno presentare misure supplementari. E' giusto, perché questi due paesi si trovano nel pieno di un processo di riforme". "Ma la Commissione - aveva sottolineato la Merkel - ha anche detto in maniera chiara che quanto messo finora sul tavolo non è sufficiente. E su questo sono d'accordo". L'intervista al quotidiano conservatore è apparsa a due giorni dalla scontata riconferma del cancelliere alla guida del suo partito, l'Unione cristiano Democratica (Cdu), favorevole alla linea del rigore in Europa.
Immediata la risposta italiana. Basta con l'invito a fare i compiti a casa, le ragionerie e le pagelle devono lasciare il posto alla politica, il governo tedesco pensi piuttosto alla sua domanda interna, era stata la replica piccata del sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, alle parole della Merkel. "Dispiace molto - si leggeva in un comunicato di Gozi - che le riforme avviate dal governo Renzi, che hanno ricevuto un coro internazionale di apprezzamenti, dal Presidente degli Stati Uniti Obama al Fondo Monetario, siano ritenute insufficienti dal Cancelliere tedesco Merkel. Ma oltre la questione dei contenuti ce n'è anche una di stile. Non sta ai capi di governo interpretare le opinioni della Commissione europea. Il governo italiano - ha spiegato Gozi - non si è mai permesso di dare pagelle su un paese membro dell'Unione e chiediamo lo stesso rispetto alla Germania. Nessuno pensa di bacchettare Berlino o dare lezioni ad altri governi. I tempi e la logica sbagliata dei ''compiti a casa'' sono dietro di noi".
[**Video_box_2**]Poi il contrattacco. "Forse - aveva aggiunto Gozi - la Cancelliera Merkel potrebbe concentrare la sua attenzione sulla domanda interna, sulla mancanza di investimenti o sugli squilibri della bilancia dei pagamenti tedesca. Sarebbe un contributo importante che l'Europa aspetta da tempo da parte di Berlino e che sinora non è arrivato. Noi siamo impegnati in un difficile lavoro di riforma nell'interesse dell'Italia, ma con la convinzione che porterà importanti benefici a tutta la zona euro''.
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