I giganti del web sono pronti a farsi una banca (inizia la Cina)
Quando arriva la Google Bank? E Facebook, perché non inizia a erogare dei servizi finanziari? L’ingresso delle compagnie della Silicon Valley nel settore finanziario e del risparmio è un evento pronosticato periodicamente, atteso e temuto dagli operatori del settore.
Roma. Quando arriva la Google Bank? E Facebook, perché non inizia a erogare dei servizi finanziari? L’ingresso delle compagnie della Silicon Valley nel settore finanziario e del risparmio è un evento pronosticato periodicamente, atteso e temuto dagli operatori del settore. Dover competere con Google, e con la sua capacità di innovazione, potrebbe essere una sfida dura per moltissimi istituti di credito. I giganti della Silicon Valley sono sensibili da tempo ai richiami della finanza, anche se finora nessuno ha mai fatto il grande passo e aperto una banca. Ma ieri a Shenzhen, nel sud della Cina, il gigante digitale cinese Tencent ha scippato alla Silicon Valley il primato.
All’inaugurazione di WeBank, la prima banca online di Cina, ieri era presente anche il premier cinese Li Keqiang, che ha premuto il tasto invio su un terminale e ha mandato al camionista di Shenzhen Xu Jun il primo prestito della banca, 35 mila yuan (poco meno di 5.000 euro). “Potrei dire che questo è un piccolo passo per WeBank e un grande passo per le riforme finanziarie (in Cina)”, ha detto Li, mentre gli impiegati di Tencent applaudivano. Per la Cina, e per il progetto del governo di Pechino di riformare l’economia e la finanza del paese, la nascita di WeBank, insieme ad altre quattro banche online che ieri hanno ricevuto l’autorizzazione a operare, è un passo notevole verso la liberalizzazione di un settore dominato dalle banche di stato. Ma per il resto del mondo il dato più importante è che Tencent, un gigante digitale da 140 miliardi di dollari, circa la dimensione di Amazon, abbia infine aperto una banca. Se aggiungiamo che anche un altro dei giganti cinesi del web, Alibaba, ha appena ricevuto l’autorizzazione ad aprire una banca online tramite un suo partner, Fosun International, si capisce che c’è un movimento dell’internet cinese verso i settori bancario e finanziario, e che la Silicon Valley sembra rimasta indietro.
Secondo il Financial Times, l’intervento di Tencent nel settore bancario potrebbe essere rivoluzionario. In Cina Tencent è un gigante con oltre un miliardo di utenti attivi nelle sue piattaforme social (QQ e WeChat), con servizi di e-commerce e di videogiochi. Come tutte le compagnie di internet, Tencent ha raccolto per anni dati inestimabili sulle abitudini e i comportamenti degli utenti, e WeBank potrebbe usare questi dati per offrire prodotti finanziari personalizzati, suggerimenti di investimento tagliati su misura, predire rischi e propensioni. Il tasso di interesse per il camionista Xu Jun, per esempio, è stato stimato sulla base di infinite metriche, compresa la “rete sociale” dell’uomo.
[**Video_box_2**]I giganti del web hanno mezzi e dati per innovare (anche) nel settore bancario come le vecchie banche non sarebbero in grado di fare, e per questo la loro discesa in campo è temuta. Le banche cinesi hanno cercato di ostacolare Alibaba e il suo servizio di pagamento online Alipay, e le regolamentazioni in occidente rendono difficili le mire finanziarie di Google. Un paper della società di analisi Forrester di recente ha sostenuto che Google non avrà mai una banca tradizionale, legacci e burocrazia non lo rendono conveniente, ma che Mountain View continuerà a espandersi fino a diventare un “hub di servizi finanziari”. La scorsa primavera Facebook ha chiesto al governo irlandese l’autorizzazione per aprire un servizio di deposito e trasferimento di moneta digitale che potrebbe estendersi a tutta Europa, e anche Jeff Bezos di Amazon sembra molto interessato al settore bancario. Il settore dei pagamenti online è già molto affollato, con Apple e il suo ApplePay che si sono andati ad aggiungere ai sistemi di Google e Paypal e cercano di sostituire molti dei servizi offerti dalle carte di credito. Le compagnie del web si muovono verso il settore bancario. La Cina, per ora, è arrivata prima.
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